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Fraschetteria ai Tre Archi, la genuina cucina romana
La passatella: il gioco antenato dei moderni drinking game
Roma golosa: carciofi alla romana
La misteriosa Osteria dei cessati spiriti e il pranzo elettorale del Conte Tacchia
Mangiare romano è un piacere della vita irrinunciabile. Un’esperienza irripetibile, un’immersione fantastica nella genuinità dei prodotti e nella capacità di trasformarli in piatti ricchi di sapori che solo i cuochi della Capitale sanno creare.
C’è nulla di più semplice di un carciofo? Beh, i carciofi alla romana hanno un gusto tutto particolare che rimanda alle tradizioni contadine della Capitale, al mangiare povero ma saporito. Provare per credere.
Se poi vi concedete la prova del carciofo alla romana in una tipica fraschetteria capitolina come quella Ai Tre Archi, allora la magia sarà completa. Mentre assaporate la genuina semplicità del piatto, vi sembrerà di sentire nella tavola accanto, le risa e le grida di scherzo di altri commensali impegnati nell’antico gioco della passatella. Oggi, con uno dei tanti neologismi inglesi, lo chiamerebbe drinking game. Ma la passatella romanesca è un’altra cosa: non è il bere fine a se stesso, lo smodato abuso di alcol che taglia le gambe. No, la passatella consente moderazione e concede, semmai, qualche ora da trascorrere allegramente in modo conviviale. Come potrete sentire nella storia raccontata nel nostro podcast dedicato alla passatella.
La cucina romana non è solo un inno alla gola. Ma anche un caleidoscopio di storie e leggende. Come quella che ruotano intorno all’Osteria dei cessati spiriti, teatro delle imprese del Conte Tacchia, reso celebre da un fortunato film di Sergio Corbucci con Enrico Montesano, Paolo Panelli e Vittorio Gassman. Buona lettura.