Leggi i contenuti di oggi:
- La Storia dell’Esquilino. Dalla preistoria ai giorni nostri
- 10 cose da fare e da vedere all’Esquilino
- Le ville perdute: 5 tappe per scoprire l’Esquilino prima di piazza Vittorio
- Maestro, nel cuore di Roma il locale retrò che si ispira all’Opera
Un quartiere che, da sempre, fa quasi da cerniera con l’esterno, da vera e propria porta della città. Esquilino, secondo un’interpretazione, deriva da exquilini, cioè “coloro che abitano fuori”, contrapposti agli “inquilini”. Parte da questa curiosità storica, raccontata nel libro “La Storia dell’Esquilino. Dalla preistoria ai giorni nostri” (Typimedia editore, pp. 208, € 14,90), il nostro viaggio alla scoperta di un quartiere in cui il passato riemerge e affascina a ogni passo.
E che oggi si propone come la zona più cosmopolita della città, dove trovare specialità tradizionali accanto a locali esotici, ma anche dove lasciarsi incantare da bellezze architettoniche mozzafiato. A poca distanza dal quartiere si trova Termini, la più grande stazione ferroviaria d’Italia. È il luogo dove, tra i tanti, negli anni Trenta approda nella Capitale anche Ettore Scola, appena nato. E proprio l’Esquilino sarà il suo quartiere, dove frequenterà anche il Liceo Pilo Albertelli. Ma c’è molto altro da fare e vedere in queste strade: WayGlo ha selezionato per voi dieci tappe.

Acquario romano-Casa dell’Architettura (foto dalla pagina Facebook Casa dell’Architettura)
Quando si parla dell’Esquilino la prima immagine che viene in mente è quella di piazza Vittorio, con il suo bel parco, i portici ombrosi e i maestosi palazzi umbertini. Tutte strutture nate dopo il 1870 e la proclamazione di Roma Capitale. Ma l’Esquilino ha un passato fatto di giardini fioriti e splendide ville. Alcune di esse sono completamente scomparse, altre sopravvivono, nascoste nel tessuto urbano del quartiere. Scopriamo insieme queste grandi dimore nobiliari con un piccolo tour in 5 tappe che comincia proprio da piazza Vittorio.

La porta magica (foto dal sito www.turismoroma.it)
All’Esquilino troverete anche il terzo locale aperto da Daniel Camerini e Eli Guetta accanto al Teatro dell’Opera: Maestro. Si è scelto uno spazio, che ospitava precedentemente un negozio di abbigliamento, di centodieci metri quadri, da cui si sono ricavati cinquantasei posti a sedere circondati da pareti chiare, vetrate, lampade in ottone e lanterne. Il locale, arredato in stile retrò con boiserie in legno e arredi in pelle, può vantare anche una bellissima cucina a vista e un lungo bancone verde smeraldo.
Il menù è stato creato da Salvatore Testagrossa e realizzato da Mirko Campoli e si ispira all’Opera. Non a caso, infatti, i drink presentano i nomi delle principali Opere: c’è l’Aida a base di vodka, il Salomè a base di gin, il Don Giovanni a base di rum giamaicano e così via. Da non perdere!