di Daniele Magrini
È nata e vive a Roma, Elisabetta Stefanelli, caporedattrice della redazione cultura e spettacolo dell’Agenzia Ansa, dopo aver lavorato ai programmi culturali di Radio Rai Uno. Felice di abitare in un quartiere come la Garbatella, è laureata in Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea. Ha curato l’antologia Eros Italiano (Oscar Mondadori) e la pubblicazione delle Opere di Vittorio Imbriani. Scrive poesie che sono apparse su riviste, nel volume Nuovi Poeti Italiani 4 (Einaudi) e in diverse antologie come quella tutta monotematica e al femminile Poesie d’amore (Newton Compton). Nel 2015 ha pubblicato il volume di versi, Le attitudini (Guida editore). Si occupa da sempre di parità di genere e politica dei media, anche in lezioni universitarie e sui suoi profili social.
Cosa rappresenta per te la Garbatella?
“Per me la Garbatella è una sorta di città ideale. Non lo dico solo io, ma anche una archistar come Stefano Boeri. Perché qui c’è una compenetrazione quasi perfetta tra l’architettura, l’umanità veramente vivissima, e la natura. Come accade qui dove ci troviamo, il Parco Cavallo Pazzo, nel cuore della Garbatella”.
Da quanto tempo vivi qui?
“Non vivo qui da molto tempo. Sono romana, romanissima e figlia di romani come ormai pochi a Roma. Pur non essendo nata alla Garbatella, per questo quartiere è sempre stato il luogo perfetto della romanità. Non sono nata alla Garbatella, ma l’ho scelta”.
Quali sono i luoghi da vedere assolutamente?
“La Garbatella è un quartiere in cui bisogna perdersi. Non ci sono luoghi definiti, tutto va visto. La cosa meravigliosa della Garbatella è che, essendo un’architettura nata appena un secolo fa, con palazzetti barocchetti o di architettura razionale, di due, tre o al massimo quattro piani, il cielo è ovunque. Quindi, si segue il cielo, si guarda in alto, ci si perde nelle vie e nelle piazze, e si scopre veramente un mondo”.
Quali cose si possono fare alla Garbatella?
“Se venite alla Garbatella dovete prima di tutto decidere di essere persone disposte a godervi la vita, perché questo quartiere è davvero il luogo del piacere. Quindi, in primo luogo, concedersi ai piaceri enogastronomici visto l’alto tasso di ristoranti, osterie e luoghi dove si mangia e si beve in modo meraviglioso. E poi, bisogna alzare gli occhi: basta farlo per scoprire tante cose interessanti di arte e di architettura.
È piacevole anche perdersi nei cortili. Questo quartiere nasce come città giardino intorno a questi lotti abitativi costituiti da piccole casette basse. In questi cortili adesso si trovano alberi centenari e anche dei meravigliosi pappagalli verdi che hanno invaso il quartiere”.
Perché un turista deve inserire la Garbatella nel suo itinerario romano?
“Perché la Garbatella è Roma, che nel suo insieme è poco abitata dai romani. E quindi è un po’ snaturata nonostante l’assoluta bellezza artistica e architettonica. Qui alla Garbatella, invece, un turista trova Roma, i romani, il passo lento, la decisione e la capacità di vivere bene”.