di Sergio Campofiorito
Arrivato a San Lorenzo da bambino, Rolando Galluzzi ha stabilito fin da subito un legame fortissimo col quartiere. “È perfetto per uscire dal caos della città” spiega. Scrittore e saggista, dal 2021 dirige la rivista “Zì Lorenzo”. Perché secondo lui San Lorenzo è il quartiere più bello di Roma? Ce lo spiega qui.
Da quanto tempo abiti a San Lorenzo?
Sono arrivato nel 1963, avevo otto anni e provenivo da Primavalle. Ho trovato un quartiere densamente popolato di operai, artigiani, botteghe, fabbriche. C’erano 25mila abitanti, oggi ce ne sono circa 10mila, nel tempo si è completamente trasformato. Tanti studenti universitari, sviluppo del terziario. Di quella San Lorenzo che era qui fino agli anni Settanta non c’è rimasto nulla, ma c’è tanta vivacità.
Perché vivere a San Lorenzo?
San Lorenzo ha tutti i pregi del vivere in un paese dove ci si conosce tutti, ci si sente comunità e al riparo. Un quartiere molto identitario, in cui ci si saluta. Cosa che nel resto della città è un po’ problematico. Quando si entra a San Lorenzo è come si abbandonasse il caos della città per stare in un luogo che ti accoglie. Gli studenti che arrivano qui per studiare si sentono subito a proprio agio.
Quali sono i luoghi da visitare?
Facendo una passeggiata all’interno del quartiere si ritrova la Roma popolare dei primi del Novecento. Gli edifici sono praticamente rimasti quelli di allora. I luoghi da visitare sono sicuramente la Basilica di San Lorenzo fuori le mura che è bellissima e il Cimitero monumentale del Verano e poi le Mura aureliane.
Cosa c’è da fare nel quartiere?
Si può trascorrere una bella mattinata al sole al riparo in un bar, la sera, invece, ci sono tanti ristoranti di cucina tradizionale, ma anche trendy. Si possono visitare i locali degli artisti, che sono ben contenti di accogliere i visitatori. Insomma, qui si sta bene, si può fare una passeggiata senza il traffico che si trova nel resto della città.