di Daniele Magrini
Luca Verdone, nato a Roma nel 1953, è un regista che ha il cinema nel sangue come tutta la sua famiglia. Figlio di Mario Verdone, docente di storia del cinema e critico cinematografico, fratello di Carlo e della produttrice Silvia, Luca Verdone è legato a Trastevere che è stato il suo quartiere per lungo tempo e di cui racconta la storia in un suo film di imminente uscita.
Quale è il suo rapporto con Trastevere?
Ci ho vissuto venti anni: è un rapporto strettissimo, perché ci ho passato la mia giovinezza. Ho abitato per tanti anni nel vicolo Moroni, avevo una fidanzata che stava in via della Paglia, qui dietro alla Basilica dove siamo ora. In Trastevere ho avuto le prime esperienze di lavoro. È un pezzo della mia vita e sono sempre legatissimo a questo quartiere.
Tre luoghi di Trastevere da non perdere?
La Basilica di Santa Maria in Trastevere, a cui ho dedicato due miei documentari molto belli. Uno sulla storia di questa stupenda basilica che contiene opere meravigliose, come lo splendido mosaico della Vergine incoronata, che è un’opera assolutamente eccezionale. L’altro documentario si chiamava “Matrimonio a Santa Maria in Trastevere”, in cui raccontavo il matrimonio immaginario del sacrestano della basilica con una donna bellissima. Ma era solo il sogno del sacrestano. Poi, metto come luogo da non perdere Piazza San Callisto. E infine, il Vicolo dell’Atleta, dove sono state trovate due statue di incredibile bellezza: la statua di Apoxyòmenos, l’atleta che si deterge il sudore che è nei Musei Vaticani e il famoso toro di bronzo che ora è nel Museo Nazionale di Roma.
Tre cose a Trastevere da fare assolutamente?
La prima cosa da fare assolutamente è assaggiare la carbonara. Ma nei ristoranti giusti. Poi, sicuramente bisogna fare una passeggiata notturna fra Piazza di Santa Maria in Trastevere, San Callisto, San Cosimato. E infine, tentare di conoscere alcuni di quei personaggi del quartiere – e ce ne sono ancora – che venivano da storie dure del dopoguerra, ma che erano pieni di poesia. Proprio a loro ho dedicato un film che si intitola proprio “Trastevere” e che comincerò a girare nel 2023. È una storia di questo quartiere straordinario, di questa gente straordinaria.
Trastevere è ancora il cuore di Roma?
Trastevere è sempre stato il cuore di Roma. Come in tutte le cose, le grandi metropoli moderne sono oggetto di grandi cambiamenti. Ora a Trastevere c’è la movida notturna, i ragazzi che vengono a bere birra di notte. Ma qui ci sono ancora le tracce di quel mondo che era ricco di usi e costumi genuini, di arte, di storia. E di poesia. Trastevere forse non è più quello di un tempo, ma ha sempre un grandissimo fascino.