Quando dici Trastevere, l’immaginario popolare richiama subito l’immagine delle trattorie e delle osterie: il quartiere è il regno della romanità, soprattutto dal punto di vista gastronomico. Ma questo non vuol dire che anche Trastevere non possa evolversi, e aprirsi anche a un tipo di cucina moderna e innovativa, premiata persino con una prestigiosa Stella Michelin.
È il caso di Zia, uno dei due unici ristoranti stellati tra le vie della zona più popolare di Roma (insieme a Glass Hostaria di Cristina Bowerman), scommessa del giovane chef Antonio Ziantoni: ha aperto nel 2018, e già ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi, oltre a essere diventato uno dei locali di cucina moderna più apprezzati della città. Elegante e sofisticato, senza mancare di una piacevole atmosfera intima e accogliente, Zia nasce dal sogno di Antonio e Ida Proietti di avere un locale tutto loro dove proporre un percorso fatto di viaggi, esperienze ed emozioni. È il sorriso di Ida ad accogliere chi arriva al ristorante, mentre i piatti di Antonio raccontano le origini abruzzesi e le esperienze del giovane chef, formatosi in cucine celebri come quelle di Gordon Ramsey a Londra e de Il Pagliaccio di Anthony Genovese. È proprio la fusione tra Antonio e Ida a rendere l’esperienza da Zia un momento straordinario, proprio come un piatto in cui gli ingredienti funzionano alla perfezione quando sono insieme. Merito anche del team di giovani talenti scelti con attenzione: Andrea, braccio destro dello chef, Christian, esperto pasticcere, Valentina, che guida gli ospiti tra le 250 etichette selezionate proposte, e Marco, il maître di sala che accoglie gli ospiti con arte insieme a Stefano. Il menu di Zia è un percorso fatto di sensazioni, frutto di un’idea di cucina che vuole raccontare le esperienze e le idee, ma soprattutto che punta a riscoprire i sapori autentici che appartengono alla tradizione, ma senza mai perdere di vista l’ispirazione contemporanea e l’innovazione.
Radici regionali, pochi ingredienti per piatto, una costante attenzione alle temperature e un tocco di formazione classica raccontata attraverso fondi e salse: sono i segreti di chef Antonio Ziantoni, e della sua cucina essenziale. Potete scegliere la formula alla carta, oppure optare per le opzioni di degustazione (90 euro per 6 portate, 120 euro per 8 portate), ma in ogni caso sarete conquistati dall’accostamento di sapori antichi e preziosi. Come limone, genziana e bufala, usati per il risotto, o friggitelli e cerfoglio, che diventano condimento degli spaghetti, o ancora scalogno al miele e ginepro, che accompagnano l’agnello alla brace. Ricette immediatamente comprensibili ma molto impegnative da eseguire, che coccolano il palato lasciando un ricordo indelebile del loro incontro.