Quella che è oggi la Basilica di Santa Maria in Trastevere fu probabilmente il primo luogo di culto cristiano a Roma. Secondo la tradizione, fu fatta costruire da papa Callisto I nel III secolo e fu terminata da San Giulio I nel 340. Ricostruita durante il pontificato di papa Innocenzo II, ebbe in seguito decorazioni e restauri, tra cui quelli promossi da papa Clemente XI e da papa Pio IX. Molte parti della chiesa risalgono al XII secolo, come i mosaici della facciata e dell’abside, realizzati da Pietro Cavallini e raffiguranti la “Vita della Vergine” e il campanile, a base quadrata.
Il portico fu rimodellato nel 1702 da Carlo Fontana e oggi ospita frammenti di fregi e ornamenti dell’antica basilica, oltre a epigrafi cristiane, ed è sormontato da una balaustra decorata da statue di quattro papi. L’interno è a tre navate divise da ventidue colonne antiche di granito, di vario diametro, tutte con capitelli ionici e corinzi, probabilmente provenienti dalle Terme di Caracalla.
Il soffitto, ricchissimo di fregi, fu disegnato dal Domenichino nel 1617 con al centro l’immagine de “L’Assunta”. Nel 1860, il pavimento fu quasi del tutto ricostruito dall’architetto Vespignani con i mosaici pavimentali tipici del XIII secolo. Nel catino e nell’arco absidale, oltre ai mosaici con le storie della Vergine Cavallini, si trovano quelli realizzati intorno al 1140, dopo la morte di papa Innocenzo II.
(Gianluigi Spinaci)