Il milanese Adriano Celentano che interpreta Er Più (senza dimenticare Rugantino) è uno dei più grandi oltraggi, almeno cinematografici, alla millenaria storia di Roma. Soprattutto perché il personaggio in questione è realmente esistito. Romeo Ottaviani, a cavallo tra Otto e Novecento, è stato il più famoso bullo della città. Tipi certamente strafottenti e presuntuosi, i bulli, ma anche uomini d’onore e rispettosi della parola data.
Loro stessi, pur commettendo piccoli crimini, non si definivano malviventi. Piuttosto eroi, cavalieri nelle cui vene scorreva sangue antico. Infatti Tinèa, soprannome di Ottaviani, non è che la storpiatura dell’espressione “di Enea”, nel senso “del sangue di Enea”, a indicare l’appartenenza alla stirpe romana. La stazza e l’animo buono lo resero famoso e amato da tutti, soprattutto per il coraggio che mostrava ogni volta che interveniva in difesa di un bisognoso. Come quando, una sera, salvò una ragazza dal pestaggio di un protettore armato di coltello.
Ma “Er più”, negli anni, si era inimicato tanta brutta gente. Il 2 aprile 1910, mentre passeggiava in via del Moro, un certo Bastiano Er Sartoretto lo assalì alle spalle colpendolo con un coltello da calzolaio, spezzando la sua vita a 33 anni.
(di Gianluigi Spinaci)