La fierezza composta del volto di Venere, la fissità arcaica e guerriera del Kouros di Samo. La bellezza elegante delle esatte proporzioni greche accompagna ogni visita all’interno del Museo dell’Arte Classica (o dei Gessi) dell’Università La Sapienza.
Questo polo museale si trova quasi nascosto in un seminterrato della facoltà di Lettere e Filosofia nella cittadella Universitaria.
Dal 1935, i milleduecento calchi in gesso di alcune delle più grandi sculture greche che vi trovano dimora incrociano gli occhi dei visitatori con un’alterigia divina. Un posto unico in cui è possibile fermarsi a studiare circondati dalle bellezza esatta descritta dal principio della proporzione aurea.
Benché il Museo dei Gessi sia composto da riproduzioni è uno dei luoghi magici della Capitale in cui si può accedere senza biglietto, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:00 alle 20:00.
Le opere ci seguono lungo il nostro percorso attraverso un ordine cronologico. Nell’atrio di ingresso ci accoglie il calco del colossale kouros di Samo (del 570 a.C.), nella prima sala, invece, ci rincorrono gli echi della civiltà minoica e micenea, la cui grandezza traspare senza sforzo dal calco del grande rilievo della Porta dei Leoni di Micene e dalla copia del sarcofago di Hagia Triada a Creta.
Echi di antichi miti che affondano le braccia nel palazzo di Cnosso si fanno strada mentre attraversiamo le altre sale del museo in cui i calchi di strutture arcaiche e fisse come i kouroi e i korai diventano, passo dopo passo, sempre più aggraziate e “vive” nello scorrere del tempo attraverso le riproduzioni delle opere dei grandi scultori greci: Mirone, Callimaco, Fidia.
In un viaggio che ci porta fin su l’Acropoli di Atene con le cariatidi dell’Eretteo e le sculture del Partenone.
L’arte di Epidauro ci attraversa come un’onda fino ad arrivare ai calchi dell’altare di Pergamo e ai motivi classici ed ellenisti ripresi dagli artisti romani.
All’uscita dal museo, rimangono impresse nei nostri occhi la figura della splendida Atena di Velletri, quella dell’Atena fidiaca “tipo Medici”, e della Demetra della Sala Rotonda dei Musei Vaticani.
Un momento di assoluto piacere estetico e di comprensione puntuale dell’arte greca da concedersi anche durante una pausa pranzo: per la visita, infatti, può essere sufficiente un’ora.
Qualche altro motivo per recarsi in visita in questo vivace luogo di cultura?
Fino al 20 luglio 2023, il Museo dell’arte Classica ospiterà la mostra “Gianni Dessì. Tutto Pieno”, a cura di Claudia Carlucci e Gaetano Lettieri, a conclusione del progetto che ha visto Dessì nominato artist in residence per il 2020-2021 presso il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo, SARAS, diretto da Gaetano Lettieri.
Una ventina di opere di Dessì dialogano con i calchi delle grandi sculture presenti nell’edificio traendo la propria forza anche dalla vitalità dei tanti giovani studenti che frequentano le sale espositive ogni giorno.