Cagliostro, nato a Palermo con il nome di Giuseppe Balsamo, e sua moglie Lorenza Serafina Feliciani avevano entrambi animi avventurosi. I due innamorati partirono da Roma alla ricerca di fortuna in Germania, Francia, Inghilterra, Russia e Lettonia. Dotati di personalità magnetiche, seppero ammaliare ricchi e potenti signori in giro per il mondo: lei, costretta dal marito a sedurli; lui, sedicente alchimista e guaritore.
Quando però nei salotti aristocratici iniziò a circolare la voce della loro natura truffaldina, furono costretti a cambiare identità e a spostarsi in continuazione. Non è ben chiaro se Lorenza fosse complice o vittima di Cagliostro: in più di un’occasione fu lei stessa a denunciarlo per malaffare o sfruttamento della prostituzione, ritirando ogni volta le accuse. Tornati a Roma nel 1789, il 27 dicembre, pronto a ripartire per la Francia, Cagliostro venne arrestato. Fu la stessa Lorenza a denunciarlo nuovamente senza avere poi il coraggio di firmare il verbale, che però fu accolto a processo e portò alla condanna del marito: prigionia a vita per eresia, truffa, magia e sfruttamento della prostituzione.
Dopo quattro anni di reclusione nella rocca di San Leo (Emilia Romagna), divenuto pazzo, Cagliostro morì di inedia, mentre Lorenza Serafina Feliciani, assolta dai suoi reati, rimase a Roma e si chiuse per quindici anni nel monastero di Sant’Apollonia, pentita della testimonianza contro il marito.
(di Gianluigi Spinaci)