Sul piazzale Scipione Borghese 5 si trova la Galleria Borghese. In questo museo sono esposte le opere di importanti autori come Caravaggio, Raffaello, Pieter Paul Rubens e Antonio Canova: tutte raccolte dal cardinale Scipione Borghese.
Addentrarsi nelle meraviglie esposte è una sorta di viaggio nella bellezza. Si può cominciare proprio da Caravaggio, cercando l’ultima sala a pianterreno, denominata Sala del Sileno. Lo spazio espositivo in questo ambiente è una sorta di grotta del tesoro, noto per la presenza di sei, dei dodici dipinti di Caravaggio (1571-1610), posseduti in origine dal cardinale. I più antichi sono il Giovane con canestra di frutta e l’Autoritratto in veste di Bacco o Bacchino malato.
L‘ambiente è noto per la presenza di sei, dei dodici dipinti di Caravaggio (1571-1610), posseduti in origine dal cardinale. I più antichi sono il Giovane con canestra di frutta e l’Autoritratto in veste di Bacco o Bacchino malato provenienti dal sequestro di Paolo V al Cavalier d’Arpino (1568-1640), di quest’ultimo sono presenti in sala due quadri La cattura di Cristo e Il Ratto d’Europa.
Oltre a Caravaggio nelle 20 sale sono esposte opere di Raffaello, Tiziano, Correggio, Antonello da Messina, Giovanni Bellini e le sculture di Gian Lorenzo Bernini e del Canova.
Le opere sono esposte nelle 20 sale affrescate che, insieme con il portico e il Salone di ingresso, costituiscono gli ambienti del Museo aperti al pubblico. Uno sguardo al sito della Galleria Borghese è utile per non girare a vuoto e organizzarsi la visita. Noi vi proponiamo dieci opere imperdibili: già detto dei Caravaggio nella Sala del Sileno, ecco la fantastica statua di Paolina Borghese del Canova.
Molte le opere straordinarie del Bernini, di cui il Ratto di Proserpina rappresenta probabilmente l’apice, anche per il verismo della rappresentazione.
Ma l’innamoramento che traspare da Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini è una sorta di perfetto manuale della narrazione dell’amore nell’arte.
Sempre nel campo della scultura, gode di grande fama l’Ermafrodito dormiente di Andrea Bergondi.
Di Raffaello non si può non citare la raffinata Dama con liocorno
Ma non si deve far riferimento anche alla Deposizione Baglioni, sempre di Raffaello, prelevata per volere di Scipione dal convento perugino di San Francesco a Prato, fatta calare dalle mura della città nella notte tra il 18 e il 19 marzo 1608 e in seguito dichiarata “cosa privata del cardinale” da Paolo V.
Bellissima la Danae di Correggio. L’opera raffigura l’istante in cui Danae, figlia del re di Argo – che l’aveva rinchiusa in una torre per evitare di generare – si congiunge a Giove trasformato in pioggia d’oro.
Infine, per concludere questo viaggio nelle dieci opere imperdibili esposte alla Galleria Borghese, citiamo Amor sacro e amor profano, di Tiziano, un’opera che ha sempre destato dispute interpretative intorno al suo significato.
Un racconto dettagliato di questo luogo, e altri cento, è presente nel volume Trieste Salario. I 100 (+1) luoghi della storia, a cura di Sara Fabrizi, edito da Typimedia editore, 2021.
Biglietti acquistabili qui.