La Basilica di San Pietro è il cuore pulsante del cattolicesimo mondiale e uno scrigno di capolavori dell’arte. È lunga 187 metri; è provvista di 11 cappelle e di 45 altari. La maggior parte delle decorazioni sono opera del Bernini.
La sua prima pietra fu posata da Giulio II nel 1506, ma ci volle oltre un secolo per vederla completata. Ogni anno, milioni di visitatori e fedeli varcano le sue porte per ammirarne la maestosa bellezza e per pregare sulla tomba di San Pietro. Una volta all’interno, però, è difficile non sentirsene travolti e completamente soggiogati.
Eppure, enumerare l’enorme mole di opere d’arte custodite in questo luogo sacro è un’impresa improba.
Ogni passo deve essere effettuato con cura e cognizione di causa. Trafelati dalla magnificenza dei marmi e degli ori che risplendono ovunque, infatti, potrebbe capitare di non fare caso a ciò che scorre sotto i nostri piedi, come il grande cerchio in porfido rosso sul pavimento. Poco più che un dettaglio, ma colmo di storia: questo disco rossastro si trovava nella vecchia Basilica costantiniana preesistente e costituisce il punto esatto su cui, la notte di Natale dell’800 Carlo Magno s’inginocchiò per ricevere da Papa Leone III la corona imperiale. Oltre a lui, altri 22 imperatori si sono genuflessi in questo punto. Una rivelazione che dà quasi i brividi: nella Basilica di San Pietro c’è un intero, immenso, manuale di storia fatto di bellezza invece che di pagine e volumi.
Più in là, le navate laterali corrono per 76 metri, convergendo sotto la grande cupola. Questa struttura è luminosa e alta 132, 5 metri. Fu ideata da Michelangelo che, tuttavia, non riuscì a vederla completata. Era, infatti, già anziano quando gli furono commissionati i lavori ma la sua impronta permane, indelebile. A prendere la sua eredità fu Giacomo Della Porta che, in soli due anni, tra il 1588 e il 1590, completò la volta – provvista di un doppio corpo con una cupola interna e una più esterna – e donandole una forma più alta e slanciata rispetto al precedente disegno michelangiolesco così che la struttura risultasse più stabile.
La cupola si allarga mirabilmente sul capo dei visitatori, che ne sono presto circuiti come fossero al centro di un immenso abbraccio di luce.
In questo disegno mistico tratteggiato dalla Basilica di San Pietro, il fuoco centrale è costituito da un grande baldacchino barocco di quasi 30 metri d’altezza di colore d’oro: è opera di Bernini ed è racchiuso tra 4 pilastri imponenti tortili di 20 metri. Fu commissionato all’artista da Papa Urbano VIII nel 1624.
Un’altra delle meraviglie della Basilica di San Pietro è il monumento funebre dedicato ad Alessandro VII, ultimato da Gian Lorenzo Bernini del 1678. Si trova nell’ambulacro, oltre il transetto sinistro, sopra una porta in legno. Ritrae il pontefice seduto in atteggiamento mistico tra la Verità, la Giustizia, la Carità e la Prudenza
Ma ciò che ammutolisce e produce un senso profondo di commozione nei visitatori è la Pietà di Michelangelo. Posta nella prima cappella a destra della navata della Basilica è di una bellezza insuperata.
I piedi abbandonati del Cristo, la muta disperazione senza occhi della Vergine producono un sussulto, tanto che non è infrequente vedere qualche visitatore – intento a rimirare questa statua in marmo – trattenere a stento le lacrime. Fu terminata da un giovanissimo Michelangelo, appena ventitreenne, così timoroso di non vedersi riconosciuto il capolavoro da decidere di firmarlo: ed è l’unica opera in cui l’immortale artista abbia apposto il suo sigillo.
La Basilica di San Pietro nasconde, ovviamente, molti altri tesori. Per conoscerli (ed amarli) non resta che varcare la sua soglia.
La bellezza vi travolgerà.