Varcare il portone d’ingresso dei Musei Vaticani non è un’azione da compiersi alla leggera. Questo polo museale infatti, non è solo uno dei più famosi al mondo, in cui gli idiomi dei visitatori si mescolano in una babele di voci meravigliate, ma è anche l’espressione più genuina e palese della vita privata dei papi che si sono succeduti nei secoli.
E dei loro segreti.
Qui, nelle innumerevoli stanze, i caratteri e le personalità di Alessandro VI Borgia o di Niccolò V si rivelano meglio che in una fiction di Paolo Sorrentino.
Le stanze dell’appartamento Borgia, ad esempio, si trovano nell’ala più riservata del palazzo Apostolico. Le decorazioni furono commissionate al Pinturicchio che terminò la grandiosa opera nel 1494. Lo sfoggio di ori e il (presunto) ritratto di Lucrezia Borgia, figlia naturale del papa, nella “Disputa di Santa Caterina” aprono finestre sulla complessità di una delle figure più controverse della storia del papato con suggestioni che vanno oltre la meraviglia conclamata delle opere d’arte.
Nel percorso che permette di arrivare alla Cappella Sistina, poi, si attraversa un ambiente ipnotico: è la galleria delle carte geografiche. Qui, prende forma una poetica e scientifica rappresentazione dell’Italia del 1500 attraverso 40 mappe. Il loro fascino è immenso. Furono volute e commissionate al matematico e cosmografo Ignazio Danti dal rigido e colto papa della controriforma, Gregorio XIII. Nelle intenzioni del pontefice, si trattava di un puntello e un chiaro omaggio al paese più nobile del mondo…
E poi, si arriva alla Cappella Sistina, capolavoro assoluto dell’arte grazie al genio di Michelangelo Buonarroti. Era la cappella privata di Giulio II, il “papa guerriero”, detto anche “terribile”. Fu inaugurata con una messa solenne nel giorno di Ognissanti del 1512. Qui, si svolge il conclave. Durante la visita, però, non si è mai soli: si procede in gruppo e a tempo. Ed è un relativo peccato perché è uno spettacolo meraviglioso di cui non se ne ha mai abbastanza. Immaginare come doveva apparire quest’ambiente, a Giulio II, nella solitudine della sua preghiera è una sensazione che illanguidisce il cuore.
Anche le Stanze di Raffaello sono opera di Giulio II: furono commissionate a Raffaello Sanzio perché il pontefice – accerrimo nemico dei Borgia – non voleva utilizzare gli ambienti già abitati dal suo predecessore, Alessandro VI.
Le meraviglie dei Musei vaticani non si fermano qui, e spaziano dall’arte antica a quella contemporanea. L’Apollo del Belvedere, il Laocoonte e i busti romani sono imperdibili. Anche le statue che raffigurano, in marmo, gli animali sono un percorso interessante in grado di entusiasmare anche i più piccoli.
È possibile visitare i Musei Vaticani anche con tour guidati dal grande impatto, con diverse modalità.
In mezzo a tutta la meraviglia di cui i musei si fanno portatori è da segnalare anche la gentilezza del personale, soprattutto di fronte a situazioni di difficoltà motoria, disabilità o in presenza di donne incinte. Un valore che accresce il senso di benessere e di gratitudine che si prova davanti alle spettacolari opere d’arte.