Palazzo Farnese, superbo edificio dell’ambasciata di Francia nel centro storico di Roma, si trova a pochissima distanza da Campo de’ Fiori e nasconde “la cappella sistina laica”, un ciclo di affreschi a tema amoroso di Annibale Carracci, realizzato tra il 1597 e il 1607 .
L’opera, realizzata per conto del cardinale Odoardo Farnese in occasione del matrimonio tra Ranuccio Farnese e la giovanissima (appena undicenne) Margherita Aldobrandini, si trova all’interno di una stretta galleria del Palazzo: è illuminata, su un lato, da ampie finestre, ha la volta a botte e corre verso via Giulia e il Tevere.
Una loggia coperta nel cuore della Città eterna che celebra gli amori degli dei.
L’amore per vita e l’amore erotico e carnale traboccano in questi spazi dalla vitalità gaudente ampliati da sapienti giochi di trompe-l’oeil tra architettura, scultura e pittura.
L’omaggio all’arte rinascimentale da parte di Annibale Carracci e, soprattutto, all’opera magnifica di Michelangelo è evidente: si mostra nell’uso nella suddivisione in quadri e nelle stesse figure che, in qualche modo, rievocano l’ignudi del Buonarroti.
Le scene riprendono miti classici e, soprattutto, alle Metamorfosi di Ovidio. La figura di Ercole spicca in una veste più gentile e innamorata, ritratta in ginocchio al cospetto di una donna che tenta di conquistare non con la forza ma attraverso la musica.
Particolarmente intenso è lo scambio di sguardi tra Giove e Giunone, che mostra una palpabile tensione erotica.
Il focus della Galleria Farnese, però, è il Trionfo di Bacco e Arianna che racconta la vicenda della giovane, abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso dopo averlo aiutato a uscire dal labirinto del Minotauro, e poi andata in sposa al dio del vino e dell’euforia. Nell’affresco, il carro della divinità è dorato, trainato dalle tigri, mentre quello di Arianna è d’argento e portato da degli arieti. Al seguito del corteo nuziale baccanti e, satiri e danzatori nell’allegria strabordante di musica e di ceste colme di cibo di una festa di matrimonio.
Una piccola curiosità: tra gli affreschi si nasconde un piccolo scherzo, che invoca, in qualche modo, alla fertilità. Si tratta di un piccolo putto, ritratto nell’atto di fare la pipì!
Galleria Farnese è visitabile solo nell’ambito di una visita guidata che deve essere previamente acquistata online.
Per prenotare la visita, cliccare qui.