A Roma, c’è un posto in cui è possibile coprire distanze chilometriche semplicemente varcando soglie incantate. Succede a Valle Giulia, non distante dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, in un posto in cui le fronde degli alberi di Villa Borghese solleticano ancora l’aria con le loro canzoni di vento.
Proprio qui, infatti, sorgono molte Accademie di cultura straniere e tutte aprono porte in un altrove reale e immaginato da non perdere.
Tra le molte presenti, oltre a quella romena, inglese e belga, c’è anche l’Istituto di cultura Giapponese (via Gamsci 74).
Qui, la festa dell’hanami in primavera è salutata con i fiori dei ciliegi che inghirlandano il bel giardino nipponico, che sembra uscito dai quadri di Hiroshige: un piccolo laghetto con le carpe, la cascata e il ponticello, tra piante curate e potate con grazia davanti all’edificio moderno che strizza l’occhio allo stile Heian (del IX – XII secolo) realizzato dall’architetto Yoshida Isoya.
All’interno, c’è una piccola biblioteca molto luminosa e silenziosa dove è splendido fermarsi. Il senso di compostezza e di ordine della sala invogliano allo studio e alla lettura. Nell’archivio, oltre a microfilm e una collezione di musica tradizionale e contemporanea, si contano oltre 32.ooo volumi che spaziano in ogni campo della cultura del Sol Levante: è decisamente il posto migliore, a Roma, per lasciarsi assorbire dal capolavoro della letteratura nipponica dell’XI secolo “Genji monogatari”; dalle atmosfere di Murakami Haruki o dagli splendidi manga – ben ordinati sugli scaffali – dei maestri Jiro Taniguchi e Shigeru Mizuki, con la sua carrellata di fantasmi giapponesi.
Da non perdere, poi, anche le mostre che ciclicamente hanno luogo in questo tempio orientale e che, gratuitamente, offrono spaccati sulla storia e sulle tradizioni del Giappone: dalla pittura, all’artigianato fino alla letteratura. Incredibili e pressocché uniche sono le numerose proiezioni cinematografiche che consentono di vedere film spesso introvabili in Italia così come i numerosi concerti e gli spettacoli teatrali che hanno luogo tra le mura dell’Accademia.
Se poi il vostro sogno è sempre stato quello di imparare i rudimenti della lingua giapponese e di imparare a muovervi con agilità tra i diversi ideogrammi è sempre questo il posto migliore della Capitale grazie ai corsi di lingua (pensati sia per i principianti che per i livelli più avanzati).
In definitiva, l’Istituto di cultura giapponese a Roma è uno dei luoghi da non perdere, sia per gli eventi che semplicemente per ritagliarsi un momento di pace all’interno della biblioteca. Per noi di noi di WayGlo è un piccolo rifugio romano, a due passi da Villa Borghese, in cui concedersi del tempo pieno e gratificante in una dimensione estetizzante e nipponica che concilia le riflessioni più pacate e profonde.
Inoltre, l‘ingresso all’Istituto è sempre gratuito anche se per alcuni eventi e per la visita al giardino è necessario prenotare. Ne vale la pena: potrete scoprire così, dettagli ignoti dell’alternanza tra acqua e vegetazione e sul benessere che certe piante e fiori apportano a chiunque li guardi.