La Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale si trova proprio alla fine della cosiddetta “manica lunga” del Quirinale, un tempo Palazzo dei Papi. Progettata da Gian Lorenzo Bernini, è stata da lui particolarmente amata, tanto che il grande artista la ritiene l’opera migliore da lui realizzata, per l’equilibrio perfetto tra scultura, pittura e architettura. Scrive lo stesso Gian Lorenzo Bernini al figlio Domenico: “Figlio, io di questa sola opera di architettura io sento qualche particolar compiacenza nel fondo del mio cuore, e spesso per sollievo delle mie fatiche io qui mi porto a consolarmi col mio lavoro“. Domenico Bernini (1657-1723), riporterà questa confidenza del padre nel libro sulla vita di Gian Lorenzo (1598-1680).
Il committente della chiesa fu Papa Alessandro VII Chigi, anche se fu il Cardinale Pamphily a pagarla. La facciata curvilinea, come “gonfiata dal vento” – così scrisse Roberto Longhi – introduce all’interno della chiesa, ricca di marmi policromi, stucchi e dorature.
Lo sguardo del visitatore è però subito catturato dalla straordinaria cupola con lanterna. La decorazione con cassettoni dorati e le grandi figure che sono poste sulle finestre, consentono effetti suggestivi di luce a seconda delle ore del giorno.
Tra le opere di maggior pregio c’è la cappella maggiore con altare in bronzo dorato e lapislazzuli, disegnata dal Bernini e arricchita dagli angeli e cherubini di Antonio Raggi. Per quanto riguarda la pittura, importante è il “Martirio di Sant’Andrea”, (foto sotto) opera del Borgognone, sull’altare maggiore.
La chiesa fu costruita dove sorgeva Sant’Andrea a Montecavallo, già chiesa dell’ordine dei gesuiti, cui appartiene ancor oggi.