La Casetta Rossa non è solo un posto dove andare a mangiare. Per quanto, tutti i piatti siano buoni e cucinati senza trucchi e senza inganni. Questo é un luogo dove trascorrere una breve ma intensa esperienza di vita. E per di più nel cuore della Garbatella, uno dei rioni di Roma ancora “vero”. Forse il più vero. Con la Casetta Rossa siamo in presenza del tentativo – riuscito – di legare la genuinità della cucina ad una convivialità sincera intrisa di valori che in questo luogo riemergono come per incanto.
La Casetta Rossa è uno spazio sociale autogestito, a cui tante persone cercano di portare un contributo di idee, di impegno, di umanità. Così che parlare di “ristorante” o anche di “trattoria”, é riduttivo. L’idea dei gestori è quella di fare della Casetta Rossa il perno di tante iniziative che servano alla gente di un quartiere ancora popolare a vivere meglio, o almeno a comprendere quello che sta accadendo in questi tempi difficili.
Anche per l’avventore che nulla di tutto questo sappia, i giovani gestori disseminano tracce per comprendere il messaggio. Sulla facciata, accanto al nome del locale, c’è scritto: “spazio pubblico di autogoverno“. L’interno avrà una ventina di posti, ma già dalla primavera i tavoli vengono sistemati nel parco Cavallo Pazzo. La stagione calda é animata anche con “La festa dell’altra estate“, che porta nel parco iniziative, piccoli spettacoli, dibattiti su temi di attualità.
Ma rimanendo all’ambito mangiareccio, ci si mette in fila – meglio prenotare – e intanto si legge il menù dove campeggiano i piatti romani tipici: rigatoni all’amatriciana, polpette al sugo, ma anche sughi al pesto, proposte vegetariane e delle straordinarie ciambelline al vino per finire. Tu pensi di ordinarne una per concludere la cena e invece al tavolo te ne portano un cartoccio pieno. Scelti i piatti, paghi e c’è la sorpresa di un conto che sta tra i 15 e i 20 euro. Altra sorpresa: nonostante i tavoli tutti pieni e la coda intensa, il servizio é rapido e amichevole.
Sarà che quando si va in un locale e si mangia bene, la tavola aiuta alla rimembranza. Ma alla Casetta Rossa si respira davvero un’aria popolare, una modernità che sa di antichi valori. Un luogo diverso dalle frenetiche, piatte e standardizzate proposte senz’anima. Si va via con la voglia di salutare, come quando si esce dalla casa di un amico. E addentrandosi nelle stradine piene di verde della Garbatella viene da pensare che, davvero “un altro mondo sia possibile“. Come dicono quelli della Casetta Rossa.
(Daniele Magrini)