Il Museo dell’Ara Pacis rappresenta la prima opera di architettura realizzata nel centro storico di Roma dalla caduta del fascismo ai nostri giorni. Il progetto, inaugurato il giorno del Natale di Roma, 21 aprile, 2006 è stato redatto dallo studio Richard Meier & Partners Architects, autore di alcuni dei più notevoli musei della seconda metà del Novecento.
L’Ara Pacis è uno dei maggiori esempi dell’arte classica romana. La sua costruzione fu votata dal Senato romano nel 13 a.C. per onorare il ritorno di Augusto dalle province di Gallia e di Spagna dove, nel corso di tre anni, l’imperatore aveva consolidato il potere di Roma, aperto nuove strade e fondato nuove colonie. L’altare venne edificato originariamente lungo la via Flaminia, al confine del Campo Marzio settentrionale, ma la natura alluvionale dell’area e le frequenti inondazioni del Tevere determinarono ben presto l’interramento dell’altare, di cui si perse completamente memoria.
A cavallo tra il 1937 e il 1938, in occasione del bimillenario della nascita di Augusto, fu deciso di ricostruire il monumento, affidando il progetto all’archeologo Giuseppe Moretti, che lo realizzò all’interno del padiglione in via di Ripetta, edificato sulla base di un progetto dell’architetto Ballio Morpurgo. Il nuovo complesso museale è stato progettato per realizzare le condizioni più idonee a garantire la conservazione del monumento sia dal punto di vista ambientale, sia nel sistema antisismico. Il Museo ospita periodicamente, negli spazi al piano inferiore, delle mostre temporanee.
(Gianluigi Spinaci)