Quella scritta il 31 dicembre del 1964 è una delle pagine più tristi della storia della A.S. Roma. I giallorossi hanno da poco conquistato la loro prima Coppa Italia, ma la situazione finanziaria del club di proprietà del conte Francesco Marini Dettina è tragica. Il passivo, anche a causa di scelte sbagliate in sede di calciomercato, si aggira attorno ai 2 miliardi di lire, con i calciatori che non percepiscono da mesi gli stipendi.
Non bastano nemmeno gli aiuti economici che arrivano dalla Lega calcio, e così, alla vigilia della trasferta di campionato a Vicenza, l’allenatore argentino Juan Carlos Lorenzo chiede ai tifosi presenti all’allenamento i soldi per pagare il viaggio in Veneto. I sostenitori, increduli, raccolgono immediatamente una piccola somma, ma decidono anche di organizzare un evento che coinvolga non solo l’intera tifoseria ma tutta Roma.
Il giorno dopo la partita contro il Vicenza si tiene così una vera e propria colletta al Teatro Sistina, con il capitano Giacomo Losi in persona che ritira suo malgrado le offerte tra le poltrone. Vengono raccolte appena 700.000 lire, che il presidente Marini Dettina, ignaro di tutto, rifiuta sdegnato, donandoli alle vittime della tragedia del Vajont. I giallorossi riescono a terminare la stagione in campionato a metà classifica scongiurando la retrocessione, con la società che viene rilevata da Franco Evangelisti, che nell’arco di un paio di anni riporta in ordine le finanze del club.
(di Gianluigi Spinaci)