La Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle quattro maggiori di Roma, sorge sulla sommità del colle Esquilino ed è la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da aggiunte successive. Profonde trasformazioni della basilica, che fino ad allora aveva conservato il suo aspetto sostanzialmente medievale, furono avviate tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo da papa Sisto V e da Paolo V, che eressero le due grandi cappelle laterali, dette appunto Sistina e Paolina, e il palazzo a destra della facciata.
Tra il 1670 ed il 1676, Carlo Rainaldi ridisegnò l’abside nelle forme attuali. All’interno, si trovano molte importanti opere d’arte, mentre sui muri della navata centrale, al di sopra della trabeazione, sono visibili riquadri a mosaico risalenti al V secolo. Il soffitto risale al papato di Alessandro VI Borgia e, secondo la tradizione, venne dorato col primo carico di oro proveniente dalle Americhe, dono di Isabella di Spagna.
L’arco di trionfo è decorato da mosaici con le Storie dell’infanzia di Gesù del periodo di Sisto III, mentre nel catino absidale, il bellissimo mosaico fu eseguito e firmato da Iacopo Torriti, alla fine del XIII secolo.
(Gianluigi Spinaci)