Costruito nel 28 a.C. subito dopo la vittoria di Azio su Marco Antonio e Cleopatra come imponente monumento funerario dinastico per Ottaviano e la sua famiglia, il Mausoleo di Augusto è il più grande sepolcro circolare del mondo antico, con un diametro complessivo di quasi 90 metri e con un’altezza presunta di almeno 45 metri. La gigantesca mole, che quasi uguagliava la vetta del vicino Pincio, era strategicamente collocata in prossimità della riva del Tevere, in modo che potesse essere visibile da gran parte della città.
Attraverso un lungo corridoio d’accesso, il dromos, si giungeva alla cella sepolcrale, di forma circolare, con tre nicchie rettangolari dove erano collocate le urne che ospitavano le ceneri di Ottavia, sorella dell’imperatore e di suo figlio Marcello, mentre Augusto fu forse sepolto nell’ambiente ricavato all’interno del nucleo centrale.
All’interno del sepolcro vennero deposte le ceneri dei membri della famiglia imperiale e per breve tempo il Mausoleo ospitò le ceneri di Vespasiano e infine di Nerva e, dopo oltre un secolo dall’ultima deposizione, si riaprì per ospitare le ceneri di Giulia Domna, moglie dell’imperatore Settimio Severo.
Dopo essere stato abbandonato e saccheggiato in epoca medievale, il mausoleo subì numerose trasformazioni e fu usato come fortezza, giardino, anfiteatro e, agli inizi del Novecento, come sala da concerto. Negli anni 1936-1938, con la demolizione del quartiere circostante e la realizzazione di piazza Augusto Imperatore, il monumento fu restaurato e riportato all’aspetto originario.
(Gianluigi Spinaci)