Dell’antico ponte Sublicio, voluto da Anco Marzio nel VII secolo a.C. e posto leggermente a sud dell’odierno ponte Palatino, non vi è più alcuna traccia. Eppure fu lo scenario di uno dei gesti più eroici compiuti in difesa di Roma. Secondo la leggenda, nel 508 a.C. gli Etruschi di Porsenna, provenienti da Chiusi, tentarono di occupare la città sfruttando la via d’accesso fornita dal ponte Sublicio, difeso da un drappello di soldati romani.
Per dare la possibilità e il tempo ai compagni di distruggere il passaggio dietro di loro, Spurio Larcio e Tito Erminio, capitanati dal mitico Orazio Coclite, si posizionarono a metà del ponte combattendo e bloccando la via agli Etruschi.
Si narra che, poco prima che gli ultimi colpi di scure facessero crollare la struttura, Orazio Coclite abbia comandato ai due compagni di rientrare verso la sponda “romana” e sia rimasto solo sul ponte a impedire l’avanzata dei nemici. Secondo alcune fonti, quando la costruzione infine crollò, Orazio, che indossava una pesante armatura, non riuscì a sopravvivere alla caduta e annegò nel Tevere. Secondo altre, invece, poiché era un gran nuotatore, fu capace di salvarsi raggiungendo la riva e fu acclamato come il salvatore di Roma.
Testo di Gianluigi Spinaci, voce di Donatella Geretto