L’eclisse, ultimo capitolo della trilogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni, non è semplicemente un film ambientato all’Eur, bensì un film sull’Eur.
Nelle pellicole del regista ferrarese, spesso l’architettura ha un ruolo da protagonista. Ecco quindi che l’incrocio tra viale della Tecnica e viale del Ciclismo, il Palazzo della Civiltà Italiana e un grattacielo dell’Eni all’epoca ancora in costruzione, ben palesano il senso di smarrimento che l’essere umano prova di fronte alle sue stesse mastodontiche opere. La protagonista de L’eclisse Vittoria (Monica Vitti) diventa così il baluardo biondo di una Roma intorpidita da una crescita economica che non è ancora pronta a gestire, antica e postmoderna, ma mai attuale.
(Carolina Tocci)