Umberto D. è forse il meno compreso tra i film diretti da Vittorio De Sica. Roma vi fa da sfondo, con le sue piazze e le sue strade, accompagnando quel senso di vita scarna e di profonda solitudine che la storia emana. Quella di Umberto Domenico Ferrari, colto nella sua stanza di via San Martino della battaglia. Il dramma di un uomo che, pur avendo lavorato onestamente tutta una vita, si ritrova da solo e ignorato da tutti, ad affrontare problemi economici che lo mettono in ginocchio. Il tutto viene vissuto dal protagonista con una dignità discreta e rassegnata che rappresenta l’elemento più straziante della storia. Con un unico sollievo: quello della compagnia del suo cane Flike.
(Carolina Tocci)
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