Nell’Ottocento, la via Appia Nuova, appena fuori Porta San Giovanni, è costellata di piccole osterie alla buona. Ritrovi casarecci dove ci si ferma per bere un quartino di vino e rifocillarsi. I romani le frequentano soprattutto durante le ottobrate, in quelle calde giornate autunnali in cui Roma vive una seconda estate. Ma c’è un giorno in particolare in cui la zona si anima: la sera del 23 giugno, vigilia della festa di San Giovanni. Al tramonto, una vera folla si riversava nelle tante trattorie campestri, dove si consuma il piatto tipico della tradizione cioè le lumache al sugo.
È proprio in occasione che viene lanciato un grande concorso canore: il festival della canzone romana. L’appuntamento è previsto per il 23 giugno 1891 presso l’Osteria di Facciafresca, allora al numero 24 di via Appia Nuova. Facciafresca è il soprannome del proprietario, il signor Antonio Paolantoni. L’oste è ben contento di mettere a disposizione il proprio locale per l’evento. Da uomo di mondo, si rende conto che la kermesse potrà avere un buon ritorno sugli affari. Oltre al vino e alla cucina casareccia, avrà anche la musica dal vivo da offrire alla sua clientela.
Quella sera, tutto è pronto per dare inizio allo spettacolo. Il pubblico impaziente rumoreggia, mentre gli orchestrali accordano gli strumenti. Poi, il presentatore annuncia l’ingresso del primo cantante in gara, Leopoldo Fregoli. Ma prima che l’esibizione cominci, il palco crolla. Per fortuna, non ci sono vittime. Ma Facciafresca è costretto ad annullare la serata, con grande disappunto degli avventori. L’inaugurazione della gara avverrà il giorno dopo, al teatro di varietà Grande Orfeo.
(Sara Fabrizi)
Collezione del Fondo Nunes Vais: http://www.fotografia.iccd.beniculturali.it/inventari/fondo/57
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