Castroni produce il suo caffè dal 1932, insieme al vino, agli olii pregiati e a tanti prodotti tipici italiani come dolciumi, liquori. Il caffè viene coltivato nalle piantagioni del Centro America, dell’Indonesia e dell’Africa e lavorato nella Torrefazione Augusta, aperta da Umberto Castroni nel 1970 a Pomezia. I cavalli di battaglia della torrefazione sono due: la Coffea Arabica, detta arabica, e la Coffea Canephora, nota comunemente come robusta.
L’arabica copre i tre quarti della produzione mondiale di caffè, il suo successo è dovuto alla sua qualità, al suo gusto persistente e al giusto corpo. Cresce sopra i novecento metri di altezza, mentre la robusta ha bisogno di soli duecento metri di altitudine rispetto al mare per essere di qualità. Ne risulta che curare la piantagione della robusta è più semplice. La robusta ha un sapore più amaro e una più elevata quantità di caffeina rispetto all’arabica. Castroni va a miscelare queste due qualità, nel processo chiamato appunto torrefazione, creando così i diversi gusti di caffè. Infine i chicchi vengono tostati, ed è a questo punto del processo che il caffè acquista il particolare aroma, il gusto e il colore.
Viene infine confezionato ed è pronto per essere esposto in uno degli innumerevoli punti vendita del Gruppo Castroni, che ha sparso i suoi negozi per tutta Roma: all’Eur a Boccea ai Parioli a Piazza Irnerio e in via Cola di Rienzo, via Frattina, via Catania, via Flaminia, via Nazionale, viale Marconi, via Ottaviano, via Cassia. Ad oggi, il caffè Castroni è anche in capsule, acquistabili insieme alla macchinetta, che ha la versione con e senza montalatte ed è compatibile anche con capsule Lavazza Point e Nespresso. Oltre al caffè è possibile acquistare tè, tisane e orzo e cibi di qualità provenienti da tutto il mondo.
(Giulia Torrisi)
Foto dal profilo Facebook Caffè Castroni