Il 24 dicembre 1598 viene registrata a Roma la maggiore piena del Tevere di sempre. La portata del fiume raggiunse i 4.000 metri cubi al secondo, con l’acqua che superò di oltre quattro metri il livello stradale. A testimonianza del fatto è rimasta una targa marmorea posta in Lungotevere in Sassia. L’inondazione costò la vita a molti cittadini e procurò alla città danni incalcolabili. Il cardinale nipote, Pietro Aldobrandini, che si era associato all’opera di soccorso, scampò miracolosamente alla morte: era appena passato sul ponte Palatino, quando la massa delle acque travolse e abbatté le due testate, risparmiando appena l’arco di centro, quello che tuttora emerge dal letto del fiume, oltre l’isola Tiberina.
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