Giuseppe Gioachino Belli è il poeta di Roma. In Trastevere c’è una statua che lo raffigura. Siamo al cospetto dell’uomo che ha ritratto la società romana dell’Ottocento. L’Italia è governata dal papa e da pochi altri uomini assetati di potere. Il popolo non sa reagire ed è costretto a subire. Abusi e degrado sono all’ordine del giorno nella società del poeta. Belli scrive 2279 sonetti di denuncia sociale in lingua volgare. Oggi il dialetto romanesco è conosciuto grazie soprattutto ai suoi versi. Le sue accuse sono talmente gravi e provocatorie da rimanere a lungo nascoste. Solo nel 1952 è stata pubblicata un’edizione completa dei suoi sonetti.
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