Oggi vi presentiamo un piccolo tour per le strade di Monteverde. Visiteremo insieme i luoghi che si legano alla quotidianità di tanti celebri artisti e letterati, che hanno fatto del quartiere la loro casa.
La casa di Escher
Un piccolo studio silenzioso, all’ultimo piano di un villino in via Poerio 122. È qui che per quasi dieci anni Maurits Cornelis Escher, celebre incisore e grafico di origini olandesi, crea la sua arte. L’acquisto dell’appartamento risale al 1925. Escher ci abita insieme all’adorata Jetta, sua moglie, e ai loro bambini, che nascono entrambi in Italia. L’artista ama questa terra, trae profonda ispirazione dai suoi paesaggi. Ma nel 1935 deciderà a malincuore di fare le valigie e partire. Da padre non può permettere che i suoi figli crescano sotto l’egida di un regime totalitario come il fascismo.
La casa di Elsa Morante
In via Camillo de Lellis 10, a due passi dall’omonimo ospedale, sorge la casa in cui Elsa Morante ha trascorso la propria adolescenza. La sua famiglia si trasferisce qui nel 1922, quando lei ha dieci anni. Elsa ha già cominciato a inventare storie e favole, che racconta ai fratelli più piccoli, Aldo, Marcello e Maria. La scrittrice in erba lascerà questa casa a 18 anni appena compiuti, in cerca di libertà e indipendenza.
Casa di Pier Paolo Pasolini
Via Fonteiana 86, a pochi passi dai palazzoni popolari di Donna Olimpia e dalle strade in cui si muovono i “ragazzi di vita”. Questa è la prima casa di Pier Paolo Pasolini a Monteverde. Quella in cui l’autore e regista va a vivere nell’aprile del 1954, quando riesce a mettere un po’ di soldi da parte per prendere in affitto un piccolo appartamento, in cui si trasferisce insieme alla madre, Susanna Colussi, e al padre, Carlo Alberto, militare in pensione.
La casa di Giorgio Caproni
“Perch’io che nella notte abito solo,/anch’io di notte strisciando un cerino/ sul muro, accendo cauto una candela /bianca nella mia mente – apro una vela”. Pochi versi per ricordare una vita intera dedicata alla poesia e all’insegnamento. In via Oreste Regnoli 17, sorge la vecchia casa di Giorgio Caproni, grande poeta e maestro di scuola fuori dagli schemi. Non c’è nulla di convenzionale nel suo modo di trasmettere il sapere ai piccoli scolari, che riesce a coinvolgere attivamente, mettendo al bando le classiche lezioni frontali.
Casa di Gianni Rodari
Sul citofono, in viale di Villa Pamphili 103, c’è ancora il suo cognome: Rodari. È qui, infatti, che fino alla sua scomparsa ha vissuto il grande scrittore e pedagogista Gianni Rodari. Il suo arrivo a Roma è datato 1950. A chiamarlo nella Capitale è Giancarlo Pajetta, che lo vuole a dirigere una nuova rivista per ragazzi, ideata negli ambienti della sinistra: Il Pioniere. Rodari si innamora subito di Monteverde e decide di prenderci casa, prima da solo, in largo Oriani, poi qui, insieme a sua moglie e alla figlioletta Paola.