Dal martire della Resistenza Enrico Mancini al Marchese del Grillo. Sono tanti i soggetti ritratti nelle opere di street art che si incontrano alla Garbatella. Un quartiere centenario, che deve il suo nome a quell’ostessa garbata e bella che rifocillava i passanti. A lei è dedicata l’opera di Solo e Diamond chiamata “Oh my darling Clementine!’”, realizzata con bombolette spray per i 100 anni del quartiere, nel 2020, in Piazza Damiano Sauli.
Preghiera al tramonto è invece l’opera di Gomez in via Fincati: ritrae due enormi mani, una con un chiodo ai polsi, l’altra mentre porge dei fiori. È un’opera realizzata per volontà delle guide turistiche romane al fine di incoraggiare le donazioni per la raccolta fondi in favore di Prata d’Ansidonia, frazione dell’Aquila duramente colpita nel terremoto del 2009.
La Garbatella, che ha avuto una parte fortemente attiva durante la Resistenza, non poteva non celebrare Enrico Mancini, martire trucidato nelle Fosse Ardeatine. Il murales che lo commemora è in piazza Bartolomeo Romano, corredato da una scritta celebrativa dedicata al valore della memoria.
Leonardo Crudi ha deciso invece di realizzare sul grande palazzo Ater in via Guglielmo Massaia 40 un’opera dedicata all’attore Victor Cavallo, nome d’arte di Vittorio Vitolo, vissuto a Garbatella. Il disegno è accompagnato dalla scritta ‘’Ecchime’’, esclamazione che Vitolo amava ripetere ogni volta che incontrava qualcuno.
Altro tributo che la Garbatella ha voluto dare, con la collaborazione di Ater e Fondazione Roma Cares dell’AS Roma e con il patrocinio della Regione Lazio, è l’opera dedicata ad Alberto Sordi in via Ignazio Persico.
Lucamaleonte, in occasione del centenario dell’artista, ha deciso di ritrarre Sordi nelle iconiche vesti del Marchese del Grillo(foto sopra, dal profilo Facebook Gianna Possenti Cacciatori di street art). Ma non è l’unico omaggio a Sordi: c’è anche quello in via Antonio Rubino, dove Sordi girò alcune scene di ‘’Mamma mia che impressione!’’ nel lontano 1951. Un omaggio ormai scomparso è invece quello a Francesco Totti, ritratto vicino alla Lupa in via Caffaro. L’opera del 2010 è stata sostituita poi da Paesaggio di Sten & Lex, un murale volto a creare illusioni ottiche e che richiama l’Optical Art in voga negli anni Sessanta.
L’ultimo arrivato, nell’aprile di quest’anno, infine è il murale dedicato al piccolo Alfredino Rampi, disegnato come nella foto icona che lo ritrae con la canotta a righe, spunta su uno dei palazzi di piazza Michele Carbonara, porta che conduce ai lotti popolari storici del quartiere.
(Giulia Torrisi)