“I comunisti alla testa del popolo di San Lorenzo in una lotta unitaria per la soluzione dei problemi del quartiere”. Si legge così sul grande manifesto appoggiato alla parete della sezione del Pci di Scalo di San Lorenzo. Siamo nel 1948. La foto di Rolando Galluzzi, tratta dal libro “Come Eravamo. San Lorenzo”, edito da Typimedia, riporta ad atmosfere lontane anni luce dalla politica di oggi, sempre più virtuale e assiepata sui social.
I sorrisi, gli applausi, forse dopo un intervento che riscontra il consenso dei presenti. Quelle sezioni ribollivano di senso civico, certamente di spirito di appartenenza – in questo caso al Partito Comunista – ma erano anche una grande fucina di idee, di progresso, di crescita condivisa.
D’altronde, il legame tra il quartiere di San Lorenzo e la politica, é sempre stato stretto. Nel 1889 nasce in un’osteria di via de’ Sabelli il Circolo Anarchico I° Maggio. Nel 1914 al numero 24 di via dei Sardi nasce la prima sezione del Psi, seguita nel 1921, dopo il congresso di Livorno, da quella del Pci. I Popolari fanno invece riferimento ai locali della Parrocchia dell’Immacolata.
Storica sarà l’opposizione della gente di San Lorenzo alla Marcia su Roma. L’unico quartiere che proverà a non subire quanto accadde in quel giorno che si rivelerà drammatico per tutto il Paese. San Lorenzo sarà protagonista anche nella Lotta di Liberazione con due formazioni partigiane: Bandiera Rossa e V’ Zona Pci.
Ma la sezione comunista a San Lorenzo, era anche un luogo per condividere non solo la passione politica, ma anche le feste, come documenta la foto sopra, tratta sempre dal volume edito da Typimedia, scattata in occasione di una festa della Befana.
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