San Lorenzo, che si trova tra le due principali stazioni romane di Tiburtina e Termini, è un altro dei luoghi preferiti dagli amanti della cultura underground. Proprio qui nascono i primi murales, stencil e tag. Le tracce del periodo d’avanguardia, quando San Lorenzo era l’unico quartiere in cui era approdata la street art, ad oggi sono ancora visibili e sono state affiancate dai muri legati e commissionati. Nel 2010 San Lorenzo è stato invaso dall’evento Collective, che ha visto il muro del campo sportivo del quartiere, situato in via degli Ausoni, riempirsi delle opere di Lucamaleonte, Uno, Hopnn, Hitnes, Honi, Imono71, Agostino Iacurci e Hogre. Molte di queste opere sono state realizzate in ricordo del bombardamento del 1943.
Nel 2018, grazie al concorso MYllennium Award, sono state realizzate due opere sulle palazzine che presentano ancora i fori delle bombe. La prima, realizzata tra via degli Ausoni e via dei Sabelli, è Cerchio G38 di Giulio Vesprini e Nulo, che hanno deciso di trasfigurare l’esplosione delle bombe in un’esplosione di colori. L’altro murales, situato in via degli Equi, è un trittico del collettivo Guerrilla Spam che mette in relazione una moschea in fiamme e le rovine della Basilica di San Lorenzo. Sulla murata centrale c’è una figura a metà tra madre natura e la Madonna che ci racconta che le vittime di guerra sono tutte uguali. Anche nelle tre nicchie superiori viene rappresentato un augurio di pacifica convivenza attraverso il Nodo di Salomone.
Anche Lucamaleonte si è riferito al bombardamento: nel suo dittico monumentale tra via dei Reti e via dei Piceni, che prende il nome di Patrimonio indigeno, racconta dell’antico agro Verano, del martirio di San Lorenzo e dell’Università. Il corvo con i crisantemi rappresenta il cimitero, il capitello la Basilica di San Lorenzo e i papaveri rossi la Resistenza. Luogo Comune è invece l’artefice di Nobody Excluded, l’opera che vuole mettere in evidenza lo spirito associativo che caratterizza San Lorenzo celebrando gli spazi occupati e la convivenza pacifica tra le diverse etnie del quartiere. A Nuovo Cinema Palazzo, occupato dal 2011 da un gruppo di artisti, troviamo invece lo stencil di Sten & Lux. Via dei Sardi ospita dal 2012 le centosette sagome bianche che si tengono per mano realizzate da Elisa Caracciolo contro la violenza sulle donne. Ogni sagoma ha una targhetta e una data indicante il giorno dell’omicidio.
L’anno seguente sono state aggiunte altre centosessantadue vittime. In occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo è stata realizzata in via De Lollis l’opera collettiva Kidz are the future, che ha visto la partecipazione degli storici artisti di San Lorenzo Napal, Brus, Brek e Ade. A San Lorenzo sono state dipinte anche la maggior parte delle saracinesche delle principali botteghe e delle trattorie: alcune solo con lettering, altre con disegni che richiamano la storia del locale o omaggiano personaggi romani come Alberto Sordi e Gigi Proietti.
(Giulia Torrisi)
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