Coltivato dai primi anni del Novecento, il tubero della provincia di Viterbo è diverso da tutti gli altri ed è alla base di alcune delle più gustose ricette locale. Merito del suo gusto corposo e del suo legame con il territorio, meritevoli del riconoscimento IGP.
Tra i boschi e i colli della Tuscia si nasconondo delle pepite dorate di valore inestimabile. Si tratta della Patata dell’Alto Viterbese, prodotto locale riconosciuto IGP dal 2014 e ottenuto dalla specie Solanum tuberosum appartenete alla famiglia della Solanacee, in particolare dalle varietà regolarmente certificate Monalisa, Ambra, Agata, Vivaldi, Finka, Marabel, Universa, Chopin, Arizona, Agria.
La Patata dell’Alto Viterbese è un tubero maturo dalla forma ovale allungata e regolare, caratterizzato da una polpa gialla, da una buccia dello stesso colore molto liscia e dal sapore corposo, intenso e gradevole. Un gusto che la differenzia da qualsiasi altra varietà di tubero presente in Italia, e che si deve interamente alla composizione del suolo di coltivazione: i terreni dove viene prodotta infatti – nei comuni di Acquapendente, Bolsena, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, S. Lorenzo Nuovo, Valentano e Proceno – sono caratterizzati dalla loro origine vulcanica, che li rende ricchi di potassio, e da un microclima influenzato dalla presenza del Lago di Bolsena. La sua azione mitigatrice, infatti, crea condizioni particolarmente favorevoli alla coltura di questa particolare variante di patata. La coltivazione della Patata dell’Alto Viterbese è una tradizione ben radicata in questa parte della Tuscia: la sua presenza si attesta fin dagli inizi del Novecento, e se fino agli anni Sessanta era coltivata soltanto a livello familiare, oggi si è estesa a livelli esponenziali. Proprio per questo è nata una Disciplinare di produzione, che consenta al prodotto di rispettare le caratteristiche necessarie per ottenere il marchio IGP. Tutti i tuberi-seme devono essere certificati e rispettare il calibro minimo di 65 mm, per essere piantati in un terreno che viene preparato adeguatamente a partire da settembre/dicembre. La semina avviene tra il 15 febbraio e il 15 maggio, mentre la fase di raccolta è prevista tra il 15 giugno e il 30 settembre. Le patate devono essere sottoposte a processo di lavaggio in acqua, pelatura meccanica e cernita, e poi conservate a temperatura di 3-5°C in apposite celle in attesa della spedizione.
La Patata dell’Alto Viterbese IGP si distingue particolarmente per il suo sapore ricco e intenso, caratteristica che la rende perfetta per essere utilizzata in cucina nelle ricette più varie. Tradizionalmente, nella zona di produzione viene usata per la preparazione degli gnocchi, ma è particolarmente indicata anche per essere fritta grazie all’alta presenza di sostanza secca. La Patata dell’Alto Viterbese è ottima anche cotta al vapore, soprattutto per la preparazione di purè e crocchette.