Scura, gustosa, antica: l’Oliva di Gaeta si nutre dei terreni collinari e del vento che arriva dal mare. Il risultato è un prodotto eccellente, morbido e dal sapore vinoso, da impiegare nelle ricette più varie.
Il primo documento che parla degli oliveti nella zona di Gaeta risale al 954, ma la bontà delle olive dell’area laziale a ridosso del mare era già descritta da Virgilio dell’Eneide. Sono più che antiche, quindi, le origini dell’Oliva di Gaeta, eccellenza del basso Lazio che ancora oggi viene coltivata in 44 province di Latina, Frosinone e Roma e di alcune aree della provincia di Caserta (Sessa Aurunca e Cellole).
L’Oliva di Gaeta ebbe la sua massima diffusione nel 1400, grazie all’allora Ducato cittadino e alla sua propensione attitudini all’agricoltura, al commercio e alla navigazione, ma la varietà fu molto richiesta anche nel Rinascimento. Non sorprende quindi che, dal 2016, questa oliva diversa da tutte le altre abbia ottenuto la Denominazione di Origine Protetta. Merito della sua tradizione antica, ma anche delle caratteristiche organolettiche che la rendono unica.
L’Oliva di Gaeta, piccola e scura, quasi violacea, si differenzia per la sua polpa morbidissima che consente il distacco dal nocciolo, e per il suo sapore particolare, dalle sfumature amare del vino e dell’aceto. Merito del territorio ventilato, collinare ma in prossimità del mare, caratteristica che rende il clima mite, mai eccessivamente umido e mai troppo freddo. La pianta offre il suo frutto poco prima della primavera, ma l’Oliva di Gaeta – che scientificamente appartiene alla varietà “Itrana” – non viene colta prima del pieno autunno: l’85% viene venduta subito dopo la raccolta, il resto viene lavorato direttamente al naturale. Solitamente l’Oliva di Gaeta viene proposta in salamoia, un processo che la rende estremamente gustosa ma che richiede molto tempo. L’operazione, completamente naturale e senza uso di conservati, prevede di lasciare l’oliva a bagno con sale marino per otto mesi.
Una volta pronta, l’Oliva di Gaeta può essere consumata a tavola come snack o antipasto, oppure diventare un ottimo ingrediente per le pietanze più varie, dalle insalate alla pasta, dal pesce al condimento della pizza. Nel Lazio è molto usata per preparare la Tiella di Gaeta, una torta salata da riempire con varie combinazioni di ingredienti, ma anche per produrre olio extravergine. Ogni anno, a maggio, Gaeta ospita la Festa della Tiella e dell’Oliva, ottima occasione di scoprire tutti i modi di utilizzare l’oliva locale insieme alla Festa dell’Olio e dell’Oliva di Gaeta, che invece si tiene a luglio.
A Gaeta e alle sue Meraviglie, Typimedia Editore ha dedicato un volume ricco di straordinarie immagini: “Gaeta, le 100 Meraviglie (+1)”. Nel catalogo Typimedia ci sono anche i libri: “Gaeta e la Marina Militare. Un legame storico lungo 160 anni” e “Gaeta e il mare. Dal mito ai giorni nostri”.
(Martina De Angelis)