È una delle basiliche più sfarzose di Roma, in cima a un’iconica scalinata nel punto più alto del colle Campidoglio: se state organizzando un matrimonio nella Città Eterna e cercate una location che lasci tutti senza fiato, scegliete la Basilica di Santa Maria in Aracoeli.
L’ingresso, in alto sul colle, è preceduto da 124 gradini di marmo, una scalinata verticale che consente agli sposi un’entrata e un’uscita a dir poco trionfali. L’interno, poi, mozza il fiato: un tripudio di stucchi e affreschi, oro, marmo e cristallo che racchiudono opere d’arte di maestri come Pinturicchio, Pomarancio e Benozzo Gozzoli. Una location leggendaria, così come la storia della sua origine. Secondo la tradizione è stato l’imperatore Augusto a decretare la cima del colle come luogo sacro, dopo aver avuto un sogno premonitore sulla nascita di Cristo, in cui vide la Madonna col Bambino sul luogo dove sorge oggi la Basilica Aracoeli Roma. Una voce parlò nel sogno e disse “Questa è l’Ara del Figlio di Dio”, e da lì nacque il nome che è arrivato fino ai giorni nostri. Negli anni è stata basilica benedettina, motivo per cui all’esterno ha il caratteristico aspetto romano-gotico, luogo dove Francesco Petrarca fu incoronato Poeta nel 1341, sede della statua del Santo Bambino realizzata, secondo tradizione, dagli ulivi del Monte dei Getsemani ma trafugata nel 1994, stalla durante l’occupazione francese del 1797 e di nuovo basilica dopo il 1870.
Oggi accoglie gli sposi con la sua bellezza senza tempo, che durante i matrimoni viene accentuata da preziosi decori studiati da fiorai professionisti e lunghi tappeti che attraversano la navata centrale. Tra i diversi organi storici di Santa Maria in Aracoeli uno è anche utilizzabile, e l’organizzazione fornisce un organista ufficiale che accompagni la cerimonia con il suono di uno strumento antico e prezioso. La Basilica è anche molto capiente, può accogliere fino a 300 persone, e quindi è perfetta per i matrimoni con molti invitati.
Per sposarsi alla Basilica Ara Coeli si deve effettuare la prenotazione almeno un anno prima.
(Martina De Angelis)