Il cimitero sotterraneo in via Nomentana 349 nasce nel III secolo d.C., ed è un labirinto di tunnel sovrapposti che si sviluppano per una lunghezza di circa 7 chilometri. Il luogo di maggiore interesse è la catacomba di Sant’Agnese, le cui spoglie sono conservate nella cripta sotterranea della Basilica, costruita sopra il cimitero.
La storia della martire bambina risale al 305 d.C., mentre a Roma infuria la persecuzione contro i cristiani. Agnese, di appena 12 anni, è una di loro. La sua fede è grande, tanto che ha fatto voto di castità, promettendosi a Cristo. La sua bellezza fa invaghire il figlio del prefetto che comincia a corteggiarla, ottenendo innumerevoli rifiuti. Viene scoperta la religione proibita della fanciulla che non cede ai ricatti di coloro che vogliono umiliarla. Il prefetto la fa rinchiudere in un lupanare, esponendola alla lussuria di chiunque voglia approfittare di lei.
Ma accade il miracolo: i suoi capelli crescono a dismisura fino a coprirla del tutto. Poi, secondo la tradizione leggendaria, Dio manda un angelo a proteggerla. La giovane Agnese viene accusata di aver usato arti magiche, e viene messa sul rogo. Le fiamme che dovrebbero bruciarla si dividono a metà, senza farla alcun male, e sarà un colpo di spada inferto alla gola a toglierle la vita, il giorno del 21 agosto.
Un racconto dettagliato di questo luogo, e altri cento, è presente nel volume Trieste-Salario. I 100 (+1) luoghi della storia, a cura di Sara Fabrizi, edito da Typimedia editore, 2021.