In via Basento 55, è un fiore di loto bianco a svelare l’ubicazione dell’antica tipografia in cui si stampava il giornale del Partito d’azione, l’Italia Libera, al tempo dell’occupazione nazista di Roma. Accanto, una lapide affissa sul muro proprio accanto al civico ricorda l’agguato poliziesco nella tipografia che strappò Leone Ginzburg il 20 novembre 1943.
L’avanzata nazista viene ostacolata in ogni modo, anche e soprattutto attraverso una resistenza di carta, e l’Italia Libera fa parte di questa lotta, la cui edizione romana è diretta da Leone Ginzburg. Intellettuale antifascista ebreo, le cui radici sono in Russia ma il suo cuore batte per l’Italia. Fedele ai suoi principi, non accetta di schierarsi dalla parte del regime, e nel 1938 con la proclamazione delle leggi razziali, viene escluso dalla vita civile e perde anche la cittadinanza.
Dopo il confino e le persecuzioni, quando rientra a Roma accetta di dirigere il giornale e il 20 novembre, nonostante la stretta sorveglianza a tutte le tipografie, Leone si reca in via Basento e viene arrestato. Morirà il 5 febbraio 1944, dopo numerosi interrogatori brutali e selvaggi, per un malore, a soli 35 anni.
Un racconto dettagliato di questo luogo, e altri cento, è presente nel volume Trieste-Salario. I 100 (+1) luoghi della storia, a cura di Sara Fabrizi, edito da Typimedia editore, 2021.