Via Ugo Bassi, con i ripidi gradini della scalinata, taglia il pendio della collina di Monteverde. In fondo alla strada, al civico numero 3, c’è il Villino Cirino Silveri. La peculiare architettura si rifà allo stile veneziano: grandi bifore decorano le facciate, una torretta culminante in una loggia svetta al centro dell’edificio. Possiede un’aura fiabesca, ragione per cui è stata scelta come set di diversi film, tra cui Romanzo criminale di Michele Placido del 2005.
Nel 1920 Cirino Silveri, il cantante lirico di fama mondiale, rientra in Italia in seguito al tour in America e traboccante di giudizi lusinghieri sulla sua “voce ampia ed estesa, di una figura imponente e di un temperamento drammatico non comune”. Questa carriera ben avviata gli garantisce anche degli ottimi guadagni e Cirino desidera una dimora all’altezza della sua fama. Si rivolge all’architetto Quadrio Pirani, autore della “piccola Londra” del quartiere Flaminio, che crea anche il Villino in stile liberty in via Ugo Bassi.
Tra il settembre e l’ottobre del 1963, le stanze del Villino Cirino Silveri si trasformano in un set cinematografico. All’interno della torretta viene allestito lo studio di Antonio Cavalli, generale ormai in pensione, interpretato da Totò. Il film diretto dal regista Paolo Heusch si intitola Il comandante, presentato come il centesimo del principe della risata. La stessa location monteverdina verrà scelta da Carlo Verdone per il suo Ma che colpa abbiamo noi (2003).
Un racconto dettagliato di questo luogo, e altri cento, è presente nel volume Monteverde Gianicolo. I 100 (+1) luoghi della storia, a cura di Sara Fabrizi, edito da Typimedia editore, 2022.