Il Parco della Rimembranza, anche conosciuto come Villa Glori si trova con i suoi 25 ettari tra i quartieri Parioli e Flaminio.
Un itinerario possibile, procedendo a piedi e dall’Auditorium Parco della Musica (sito in via Pietro de Coubertin, 10) raggiunge via del Maresciallo Pilsudski dove si trova uno dei due ingressi al parco, dove accanto è presente la Società Sportiva Dilettantistica del Lazio Equitazione Villa Glori.
Il visitatore è immediatamente immerso nella natura offerta da questo spazio verde tra pini, querce, ippocastani e ulivi che ombreggiano i viali del parco. Progettato dall’architetto Raffaele De Vico ed inaugurato nel 1924, inizialmente era stato edificato esclusivamente in onore dei caduti della Grande Guerra. Successivamente è stato riconsacrato a tutti i caduti romani per la patria.
Diversi sono gli elementi che onorano il ricordo dei caduti: la grande croce in ferro nel piazzale della Villa, il Monumento ai Settanta in commemorazione dei caduti garibaldini e il relitto del tronco del mandorlo sotto al quale venne adagiato morente Enrico Cairoli. Il parco non offre solo un insieme di simboli che ricordano i caduti, ma ben presto è divenuto anche un luogo di svago per i residenti della zona.
Sono stati costruiti degli spazi adatti per diverse attività: area giochi, aree pic-nic, area bar e ristoro. Per i più piccoli si può anche fare un giro del parco in sella ai pony. Sul fianco della collina della villa è presente una tomba ipogea scavata nel tufo, scoperta nel 1794 dal naturalista danese Abilgaard e restaurata con l’aiuto del pittore danese J.H. Cabott.
La Villa è conosciuta anche come “Parco di Scultura”. Nello specifico, dalla fine degli anni ’90 per un’idea della critica d’arte Daniela Fonti, allestendo l’esposizione permanente “Varcare la soglia” in cui spiccano opere di artisti contemporanei come Uncini, Canevari, Dompè e Kounellis. Il fil rouge risiede proprio nella connessione profonda che si può instaurare tra natura, arte e cultura, verso un luogo che possa essere interpretato come luogo di sereno riposo e non di dolore.
(Sara Gasperini)