Ridere, ridere a crepapelle: è la prima cosa che viene in mente quando si pensa al volto sornione di Alberto Sordi, attore iconico del cinema italiano, protagonista di oltre 160 titoli di film, oltre a svariate trasmissioni radiofoniche, spettacoli teatrali e di cabaret. Ma, a ben guardare, il riso indotto dalle battute dissacranti dei suoi personaggi spesso ci fa anche vergognare un po’, come accade ne “Il marchese del Grillo”, per l’ingiustizia subita dal povero Aronne Piperno che chiede invano il suo giusto compenso: “E i soldi?”, “Non te li do”, “Ma marchese la procedura?”, “Vo’ sape’ com’è la procedura? Io i sordi nun li caccio e te nun li becchi”.
Già, perché la comicità di Sordi è quella più catartica, quella che guardava fin dentro l’animo delle meschinità umane per poi seppellirle con una risata che metteva in moto il pensiero.
A venti anni dalla morte, il suo mito è intatto e i suoi film non perdono di freschezza. Ma c’è anche un altro fattore che lo rende così amato anche dal pubblico di oggi, che continua ad omaggiarlo con murales e opere d’arte: il suo legame viscerale con Roma, espresso dai personaggi, dal suo accento sempre smaccatamente romano, fino ai dettagli della sua vita privata.
Partiamo alla scoperta della Città Eterna intima e segreta dall’attore e dell’uomo Alberto Sordi.
I LUOGHI DEL CUORE DELLA ROMA DI ALBERTO SORDI:
- Casa natale a Trastevere
- La Basilica di Santa Maria in Trastevere
- La casa in via dei Pettinari, di fronte a quella di Verdone
- Villa Druso
- Le trattorie romane e i ristoranti
- Il Campidoglio
CASA NATALE A TRASTEVERE

Credit: wikipedia – Pmk58
Romano che più romano non si può, Alberto Sordi nasce a Trastevere, al numero 7 ( o 17, stando al certificato di nascita) di via San Cosimato, una stradina posta tra piazza San Cosimato e Santa Maria in Trastevere. Qui, il 15 giugno del 1920 (giorno della nascita del noto attore) c’era ancora una casetta che sarebbe stata, poi, abbattuta negli anni trenta del 1900 per costruire il palazzo del Vicariato, dopo i Patti Lateranensi. Una targa lo ricorda.
LA BASILICA DI SANTA MARIA IN TRASTEVERE

The Basilica of Santa Maria in Trastevere was built in the 2nd century A.D. by Pope Callisto I. During the centuries other pontiffs transformed the building in order to make it even more evocative
Poco distante dalla sua prima abitazione, c’è la Basilica di Santa Maria in Trastevere. Per il giovanissimo Alberto Sordi questo è un luogo speciale: è qui che che viene a messa e rende omaggio alla Madonna con qualche fiore. Ma è soprattutto il posto in cui fa il chierichetto: una “scena” su cui si mette a suo agio e dà inizio alla sua carriera di attore: “Immaginavo che i fedeli in preghiera fossero il mio pubblico: agitavo l’incensiere, facevo piroette e cantavo a voce altissima. E ogni tanto il parroco scendeva dall’altare e diceva “ma che sta’ a fa’?”. E volavano sonori schiaffoni, con la gente che rideva”.
LA CASA IN VIA DEI PETTINARI, DI FRONTE A QUELLA DEL PICCOLO CARLO VERDONE
Alberto Sordi (già mostro sacro del cinema italiano) ha vissuto anche in via dei Pettinari, alle spalle di Ponte Sisto. Condivideva già allora l’appartamento, all’ultimo piano, con la sorella. Qui, nel cuore di Roma, cresceva anche quello che sarebbe diventato, un giorno, un altro volto iconico della romanità: Carlo Verdone, all’epoca bimbetto di sei o sette anni, che così ricorda: “Curioso di vedere il faccione del mitico Sordi, presi a bersagliare la sua finestra – a sei metri di distanza dalla mia – con dei sassetti presi dai vasi dei fiori… Il risultato fu disastroso, ad apparire non fu lui ma il faccione della sorella Aurelia che con un vocione grido: ‘A regazzì, se nun te ne vai te gonfio!’“.
LA VILLA DI VIA DRUSO
Su Piazzale Numa Pompilio, in via Druso, 45, proprio di fronte alle Terme di Caracalla, si trova la villa di Alberto Sordi da lui abitata fin dal 1958. Si racconta che Sordi l’abbia strappata al suo amico Vittorio De Sica, pagandola in contanti. È una villa all’antica, bella, con dipinti e oggetti d’antiquariato lussuosi ma non esattamente una casa da star del cinema: si tratta, piuttosto, dell’abitazione di un eroe “in pantofole” curioso e ordinato, con una passione per papa Giovanni Paolo II, la cui immagine appare spesso, e per i cavalli. Proprio all’ingresso, infatti, campeggia un’imponente scultura di Nestore, l’equino a cui è dedicato il malinconico e bellissimo film “Nestore, ultima corsa”. Su questa sua passione per i cavalli gira, poi, una voce molto dolce: pare, infatti, che Sordi facesse il giro alle aste dei mattatoi per comprare tutti i cavalli destinati al macello e coccolarli fino alla fine dei loro giorni. Nella villa, oggi museo della Fondazione Alberto Sordi, c’è anche una sala teatro, ricavata dalla legnaia: i camerini hanno le piastrelle blu e c’è un pianoforte Bechstein al centro. Una delle stanze più amate da Sordi, infine, è la barberia, una luogo privato circondato da specchi dove l’attore si faceva aggiustare barba e capelli mentre leggeva il giornale. Per prenotare una visita al museo, accessibile solo su prenotazione e per piccoli gruppi, è possibile rivolgersi alla fondazione Alberto Sordi.
LE TRATTORIE ROMANE E I RISTORANTI
Sordi è un buongustaio. La tavola è un piacere da condire con pasta e sapori veraci tipici della cucina romana. Intingoli lussuosi da nouvelle cuisine non fanno per lui, come raccontano molti aneddoti che lo riguardano. L’Albertone nostrano ama le trattorie. Come quella dove, giovanissimo, va insieme all’amico Federico Fellini, in via Frattina (oggi non più esistente) e dove sognano di diventare rispettivamente un attore famoso e il regista più amato di sempre… Poco distante, a Piazza del Popolo, anche il Caffè Rosati è un ritrovo amato per un aperitivo o un caffè, dove trovare volti noti- anzi notissimi – da Mastroianni a Fellini fino a Paolo Conte. Poi, ci sono anche la Trattoria Cannavota, a fianco alla Scala Santa, a San Giovanni, e Perilli in via Marmorata.
IL CAMPIDOGLIO
Un romano verace come Alberto Sordi non può non avere un rapporto del tutto particolare con il Campidoglio, lo si intuisce già sul set di “Una vita difficile” in cui Sordi si trova nel mezzo del fuggi-fuggi generale a seguito della notizia dell’attentato a Togliatti. Ma è il 15 giugno del 2000 che si ha la certezza dell’importanza di questo posto per il grande attore che, come “regalo per il suo ottantesimo compleanno”, diventa sindaco per un giorno.
LA ROMA CON ALBERTO SORDI NEL CUORE:
- La Galleria Alberto Sordi
- Il murale alla Garbatella
LA GALLERIA ALBERTO SORDI (EX GALLERIA COLONNA)
Galleria Colonna è il posto in cui due straordinari (e un po’ sgangherati) Alberto Sordi e Monica Vitti cercano il successo in “Polvere di stelle” ed è uno dei luoghi che gli amanti di Sordi non potranno non apprezzare anche perché il nome della Galleria è stato modificato nel 2003 proprio in omaggio ad “Albertone”.
IL MURALE IN OMAGGIO A “IL MARCHESE DEL GRILLO”

La street art alla Garbatella (foto dal sito dell’As Roma)
Lucamaleonte, in occasione del centenario dell’artista, ha ritratto Sordi nelle iconiche vesti del Marchese del Grillo (foto sopra, dal profilo Facebook Gianna Possenti Cacciatori di street art). Ma non è l’unico omaggio a Sordi: c’è anche quello in via Antonio Rubino, dove Sordi girò alcune scene di ‘’Mamma mia che impressione!’’ nel lontano 1951.