Roma è un vera Capitale del cinema. Nel corso del tempo, centinaia di registi si sono lasciati ammaliare dalla Città Eterna. Anche i quartieri più periferici possono vantare una lunga filmografia. Oggi vi portiamo per le strade del Prenestino, tra Centocelle, il Pigneto e Villa Gordiani, alla scoperta di alcuni set meno patinati, ma molto suggestivi.
Chiesa di Sant’Elena (Roma città aperta, 1945)
Sono soprattutto i maestri del cinema neorealista a scegliere l’area del Prenestino per ambientare i propri film. Uno tra tutti, il grande Roberto Rossellini che gira al Pigneto alcune delle scene più toccanti di Roma città aperta (1945). Tra i protagonisti del film, che racconta i terribili mesi dell’occupazione nazista della Capitale, c’è don Pietro Pellegrini, interpretato da Aldo Fabrizi. Nella finzione narrativa, don Pietro è parroco della chiesa di Sant’Elena in via Casilina. L’esterno della parrocchia e il cortile compaiono in molte sequenze della pellicola.
Piazzale Prenestino (Il Ferroviere, 1956)
Chi viveva nel quartiere già negli anni Cinquanta, probabilmente ricorda i giorni in cui il grande piazzale Prenestino ospitò le riprese de “Il Ferroviere”(1956) di Pietro Germi. Un melodramma di stampo sociale, in cui si racconta della crisi personale attraversata da Andrea Marcocci, macchinista delle ferrovie, e del suo riscatto grazie all’amore e alla fiducia del figlioletto, Sandrino. Attraverso la pellicola, si ha la possibilità di vedere il quartiere com’era prima della costruzione di un manufatto che ha alterato la fisionomia del Prenestino: la tangenziale Est.
Villa Gordiani (il Gobbo, 1960)
Due uomini attraversano un lembo di campagna romana. Si dirigono in silenzio verso un gigantesco rudere, i resti del Mausoleo dei Gordiani. Qualcuno li avvista da lontano e con un fischio segnala la loro presenza ai suoi compagni. Sono i membri di una banda partigiana, che ha il suo covo all’interno dell’antica villa di via Prenestina.
Quella che stiamo guardando è una scena tratta da “Il Gobbo”, film del 1960 diretto da Carlo Lizzani. Il racconto è ispirato alla vera storia di Giuseppe Albano, alias il Gobbo del Quarticciolo, controversa figura della Resistenza romana.
Via Ettore Giovenale (Accattone, 1961)
Tra i registi che maggiormente frequentano la periferia romana c’è sicuramente Pier Paolo Pasolini. “Accattone”, girato nel 1961, è il suo primo film, l’esordio dietro la macchina da presa. La vicenda ruota intorno alla figura di Vittorio Cataldi, detto Accattone, un giovane di borgata, che sopravvive alla miseria arrangiandosi con piccoli furti, bravate ed espedienti. La sua misera casa, poco più che una baracchetta, si trova in via Ettore Giovenale, civico 101, all’angolo con quello che oggi è stato ribattezzato “vicolo dell’Accattone”.
Tangenziale est (Fantozzi, 1975)
Chi non ricorda l’esilarante scena in cui il ragionier Fantozzi, comico prototipo dell’italiano medio, si cala giù dal terrazzino di casa per prendere l’autobus al volo? A rendere ancora più comica tutta la sequenza è proprio l’ambientazione. La casa di Fantozzi, infatti, affaccia direttamente sul serpentone della Tangenziale Est, all’altezza di viale Castrense.
Ai giorni nostri, il punto esatto in cui è stata girata la scena è segnalato online da una scheda su Google, ricca di commenti e fotografie del luogo. “Non l’ho fatto mai fatto ma l’ho sempre sognato” recita una scritta comparsa nel mese di agosto del 2022 proprio sotto al balcone. L’omaggio di un fan che cita una battuta del film.
Via di Villa Serventi (I Cesaroni, 2006-2014)
Non solo cinema. Anche diverse scene de “I Cesaroni”, celebre serie televisiva andata in onda per sei stagioni sulla rete ammiraglia della Mediaset, sono state girate al Prenestino.
Nella finzione televisiva, la casa della famiglia Cesaroni si trova in via Filippo Tolli, alla Garbatella. Gli interni, però, sono quelli del villino in via di Villa Serventi 2, in zona Pigneto. L’area è quella del cosiddetto quartiere dei ferrovieri, edificato negli anni Venti dalla cooperativa Termini.
Ripresa aerea del 1909, Parco Archeologico di Centocelle
L’ultima tappa di questo percorso filmico è una sorta di piccolo bonus. Non parleremo di un film né di una serie televisiva, ma di una pellicola molto speciale. Si tratta della prima ripresa aerea della storia, effettuata il 26 aprile 1909. Quel giorno, Wilbur Wright, giunto a Roma su richiesta del Club Aviatori per dare lezioni di volo a due militari italiani, si alza sopra il pianoro di Centocelle a bordo del suo Flyer. Con lui c’è un operatore della Universal News, che con la sua cinepresa racconta in presa diretta questa performance aviatoria. Guardando quelle immagini, sembra quasi di essere sull’aereo che sorvola l’area del Prenestino. Dall’alto, si riconosce il profilo discontinuo degli archi dell’Acquedotto Alessandrino e la mole della medievale Torre di Centocelle.
(Sara Fabrizi)