Si resta con lo sguardo fisso a seguire le evoluzioni degli stormi di storni, gli uccelli neri che volteggiano sui cieli di Roma al tramonto. Come faranno a disegnare quelle figure spesso evocative di animali o di perfette geometrie? Chi si metterà al comando e condurrà tutti gli altri a delineare quei disegni impensabili?
Il Museo Civico di Zoologia in un post su Facebook, oltre a regalare un’immagine bellissima, fornisce molti spunti scientifici: “A Roma lo Storno si ferma durante la migrazione nel periodo autunno-invernale e vive da vero e proprio pendolare. Lascia la città al mattino – si legge nel post del Museo Civico di Zoologia – per recarsi nei dintorni di Roma, dove si alimenta soprattutto di insetti, e ci ritorna al tramonto per trascorrere la notte sugli alberi di viali e piazze, colonizzando intere zone dette, per questo, “dormitori”. Si tratta di uccelli che migrano verso le campagne romane al mattino per trovare cibo, e se ne tornano in città al tramonto per dormire sugli alberi tra i palazzi della Capitale”.
Il post di Daniela Trincia coglie gli storni in una figura che pare una balena in volo sopra i cieli di Roma.
“Sempre incantata”, si dice Emanuela Grossi nel suo post dedicata a un’immagine dello stormo di storni. Non possiamo che essere d’accordo con lei.
La foto scattata da Ermande Argenio fissa l’immagine del volo degli storni sui Fori Imperiali.
Ha ragione Tommaso Pontone, che fotografa gli storni sul cielo di via Tiburtina: la loro é davvero una danza nel tramonto romano.