A pochi chilometri da Roma si aprono posti incantati, perfetti per una gita fuoriporta. Appaiono dietro una curva, nella frenesia di rugiada della campagna, e si sollevano su blocchi di tufo incatenati dal tempo in dimensioni evanescenti dove tutto sembra possibile. Sono piccoli borghi che consentono facili fughe dall’ordinario per immettersi nella gioia di un altrove straordinario. Nel Lazio ce ne sono molti ma noi di WayGlo ne abbiamo individuati 5 che, in zone diverse della nostra regione, permettono di costruire un itinerario della bellezza per nulla scontato e molto appagante. All’insegna della magia.
Ecco 5 borghi nel Lazio da visitare in giornata:
- Civita di Bagnoregio
- Sermoneta
- Anagni
- Greccio
- Calcata
CIVITA DI BAGNOREGIO
A un’ora e mezza da Roma, nelle quiete della Tuscia, Civita di Bagnoregio si erge come una fortezza naturale nella Valle dei calanchi, costituita da escrescenze argillose che seguono le litanie del tempo con un languore di sabbia e lievi smottamenti. È uno dei borghi più belli d’Italia ed è soprannominato “la città che muore”, a causa di un processo di erosione naturale per arginare il quale sono stati messi in campo molti progetti. Tuttavia, a dispetto del nome, è un borghetto vivace in cui tra le viuzze, le piazzette e i cortili si può ancora assistere allo svolgersi di antichi mestieri artigianali. La sua bellezza, poi, è di richiamo per artisti, disegnatori e piccoli produttori che vivacizzano questo posto arroccato sul monte di rara suggestione.
SERMONETA
Appena 78 chilometri separano Roma da Sermoneta, borgo a due passi dalla riserva dei Monti Lepini in un contesto naturale straordinario. Questo paese è citato da Plinio il Vecchio e da Virgilio nell’Eneide. Echi della passata magnificenza si rincorrono tra le vie e le piazze ancora oggi. Tra logge affrescate, un’abbazia legata al mito dei Templari e un castello imperioso del XIII secolo, Sermoneta è un posto da visitare e da godere. Nel castello Caetani, poi, fanno particolare impressione gli ambienti delle prigioni con i disegni murari realizzati dai detenuti, in cui traspare la disperazione e l’intima voglia di riscatto.
ANAGNI
Anagni, situata su di un colle nella valle Latina in provincia di Frosinone, è nota anche come “città dello schiaffo”. Ma soprattutto fu definita dallo storico tedesco Gregorovius “una delle più belle terrazze d’Europa”. In questo borgo si trovano alcuni dei più bei complessi architettonici medievali d’Italia come la Cattedrale, costruita tra il 1071 e il 1105, la cui cripta affrescata è definita la “Cappella Sistina del Medio Evo”.
Tra i più romantici monumenti del Lazio ci sono Palazzo papale di Bonifacio VIII – teatro del famoso “schiaffo” – e la Cattedrale, oltre alla caratteristica casa Barnekow. A piazza Dante, occupata principalmente dalla curia vescovile, in parte utilizzata come scuola, è da non perdere assolutamente la Chiesa di San Giovanni de Duce che ha avuto un ruolo fondamentale sia nell’ospitare i religiosi e i novizi da avviare al sacerdozio sia per la storia della parrocchia e della Congregazione dei Padri Caracciolini.
GRECCIO
Greccio è in provincia di Rieti, nell’Alta Sabina, quasi al confine con l’Umbria e ad appena 96 chilometri da Roma, ed è uno dei borghi più belli del Lazio. Si raggiunge seguendo i passi di San Francesco che qui aveva abitato in una casupola, dapprima, e poi nell’eremo sul monte. Questo borgo, piccolo e incantevole, dal Poverello d’Assisi ha imparato soprattutto a risplendere di bellezza attraverso l’umiltà. Qui, è nata la tradizione del presepe (vivente), per volontà di San Francesco che volle festeggiare il Natale del 1223 in modo intimo e intenso. Una tradizione che Greccio celebra con un piccolo, ma commovente, museo del presepe, da vedere. In inverno, gli alberi spogli di loti arancioni e di piccole mele annurche ingentiliscono la strada verso il borgo con una perfezione quasi pittorica.
CALCATA
Sopra uno sperone tufaceo, sorge Calcata, ad appena 40 chilometri da Roma, nella magia d’acqua della valle del Treja, che scorre placido alla base del monte su cui si eleva il borgo. Una poesia di pietra e tufo è questo piccolo paese, ritrovo di hippie senza tempo che, dagli anni ’70, decisero di fare di questo posto la propria casa. E come dar loro torto? Calcata ha una magia tutta propria, intessuta d’alberi e campagna, ricamata dal richiamo degli uccelli e dal belare delle pecore, giù al pascolo. Tra le viuzze si aprono, di quando in quando, piccole botteghe artigiane o minuscole gallerie in cui artisti espongono le proprie opere. I ristorantini sono gustosi e gli osti gentili. Un rifugio intimo e accogliente, con sentori di magia. Le Cascate di Monte Gelato sono raggiungibili a piedi attraverso un sentiero nel verde. Ed è bello perdersi nei boschi intorno contemplando, dal basso, le mura di pietra della case, lievi come carezze.