A Torpignattara il comitato di quartiere ha promosso il progetto I Love Torpignart. Qui, gli stessi abitanti hanno proposto e messo a disposizione i loro muri, alle volte anche quelli interni alle abitazioni, per la realizzazione dei murales. Ad accogliere i visitatori all’incrocio con via Ludovico Pavoni, via d’accesso al quartiere, troviamo il murales più alto di Roma: è Coffee Break di Etam Cru, nome della coppia di artisti polacchi che hanno realizzato il murales alto trentadue metri.
In origine l’opera non prevedeva la tazza di caffè fumante, che è nata come ringraziamento ai gentili abitanti della palazzina che hanno rifocillato gli artisti al lavoro. C’è anche un omaggio a Tom Sweyer, il piccolo eroe letterario che insegna a grandi e piccini a pensare liberamente. Il Tom di Tor Pignattara è rappresentato tra terra e cielo, leggero e sfuggente, e accompagnato dalla scritta ‘’You can’t touch the ground until you’ve reached the sky’’ tratta da Moon Palace di Paul Auster.
Davanti al cinema Impero, in via di Acqua Bullicante, troviamo invece le ‘’icone che si sciolgono’’ di Diavù, che rientrano nel progetto di riqualificazione del cinema Impero sostenuto da MUro e raffigurano il volto di Pasolini, ritratto nelle vesti di Giotto e accompagnato da quello di Anna Magnani, Franco e Sergio Citti e Mario Monicelli, tutti inseriti nelle antiche vetrine in cui si esponevano le locandine cinematografiche.
Il progetto è finalizzato alla riapertura del cinema, imprescindibile luogo di cultura del quartiere: Pasolini qui ha conosciuto la romanità dei baraccati che ha portato nelle sue opere; i fratelli Citti, che hanno fatto conoscere Roma a Pasolini, abitavano proprio dietro il cinema; Anna Magnani lì ha girato scene per Mamma Roma e Roma Città Aperta.
Secondo Diavù tutti e quattro vorrebbero la riapertura del cinema, esattamente come gli attuali abitanti di TorPignattara. E alla fine il cinema ha riaperto ed è divenuto una scuola di danza. C’è poi quella che i romani chiamano ‘’Cappella Sistina di TorPignattara’’, l’opera di Nicola Verlato ‘’Ostia’’. Nicola Verlato è un pittore da interni e cavalletto che per la prima volta ha realizzato un’opera su muro con pittura a monocromo. Nell’opera vediamo Pasolini che precipita verso un’isoletta su cui si trova l’amatissima madre insieme a lui bambino, al suo maestro ideale Francesco Petrarca e al poeta americano Erza Pound mentre viene guardato dall’alto dal suo presunto assassino, dalle forze dell’ordine e dai giornalisti.
(Giulia Torrisi)