Sfidare se stessi, mettersi alla prova e provare ogni giorno nuove ‘scalate’. Lo spirito degli alpinisti rivive ogni giorno nella periferia della capitale, nei dintorni del popolare quartiere di Pietralata. Proprio qui sorge l’impianto sportivo ‘Fulvio Bernardini’, nato nel 1985 come fiore all’occhiello dell’impiantistica sportiva pubblica.
Il centro polifunzionale si è arricchito di campi ed attività nel corso degli anni ed oggi presenta corsi suggestivi per adulti e bambini. Tra le strutture più particolari vi è il nuovo Climbing Centre, un’area all’aperto dove è possibile praticare arrampicata sportiva a livelli diversi, adatti sia ai principianti che ai più esperti.
In uno spazio verde riqualificato, il Climbing Centre aspetta adulti e bambini in una struttura composta da varie altezze e attrezzate per tutte le discipline di arrampicata. Al ‘Fulvio Bernardini’ è inoltre presente una torre di arrampicata di 16 metri, la più alta all’aperto in tutto il Centro-Sud d’Italia.
Il centro offre corsi per bambini e ragazzi una o più volte alla settimana, dal lunedì al venerdì. Le attività per adulti, invece, sono divise per categorie: principiante, intermedio ed avanzato. I più esperti possono usufruire anche dell’opzione ‘frequenza libera’, arrampicandosi in libertà tutti i giorni dalle 10 alle 22, portando il proprio materiale e pagando una quota d’ingresso.
Il Climbing Centre del Fulvio Bernardini, inoltre, ha l’unica parete ‘Speed’ presente in tutto il Lazio alta 15 metri e con due vie regolamentari. L’intera struttura presenta circa 400 mq tra Lead (arrampicata con corda) e Speed, e 400 mq per le due strutture Boulder (specialità di arrampicata senza corda fino a 4 metri di altezza).
Un’attività sportiva aperta a tutti. La struttura porta avanti progetti per la pratica dell’arrampicata per bambini ed adulti con disabilità e collabora con un’associazione per svolgere questo sport con persone non vedenti.
Nel cuore di Roma, tra palazzoni e magazzini, ecco dunque un centro dove praticare l’arrampicata sportiva, sviluppando un adattamento progressivo agli spazi verticali, al controllo delle sensazioni causate dal senso di vuoto e al superamento delle paure da esso generate.
(Marco Barbaliscia)