La storia di Montesacro si intreccia con la vita di tanti artisti. Con questo itinerario, andiamo alla scoperta di artisti, letterati, musicisti che si sono mossi per le vie del quartiere, lasciando una traccia del loro passaggio.
Casa di Rino Gaetano
Via Nomentana Nuova 53, a due passi dalla fermata dell’autobus 60. Siamo di fronte al portone della casa di Rino Gaetano, voce immortale della musica italiana, cantautore poliedrico e ironico. Il quartiere compare spesso di scorcio nei suoi testi, attraverso riferimenti alla quotidianità, come il 60 notturno e il Bar del Barone, locale di piazza di Monte Baldo dove si ferma spesso a bere una birra in compagnia di amici, citati in “Tu, forse non essenzialmente tu” (1974).
La sua prematura scomparsa, a soli trent’anni, il 2 giugno del 1981, avviene a causa di un incidente d’auto sulla Nomentana. Rino stava rincasando all’alba, dopo una nottata in giro per locali.
Casa di Ennio Flaiano
A Montesacro c’è una biblioteca intitolata a suo nome, in via Monte Ruggiero. Ennio Flaiano, però, abitava qualche strada più in là, in una palazzina in via Montecristo 6. Questa casa era il suo rifugio, lontano dalla mondanità e dalle luci della ribalta, dalla Dolce Vita che pure lui stesso, co-autore della sceneggiatura del film diretto da Fellini, ha contribuito a rendere immortale. “Ormai posso vivere soltanto in posti degradati: Fregene, Montesacro etc. La vista di persone e luoghi “bene” mi procura nausea” scrive nel suo “Diario degli errori”. Racconterà con l’ironia che gli è propria la trasformazione della zona e la nascita del quartiere Talenti.
Casa di Peppino de Filippo
Una singolare architettura si erge al civico 761 di via Nomentana. È Palazzo Fontana, un edificio degli anni Settanta dalle forme audaci, con grandi balconi a piscina. Qui, fino al 1980, anno della sua scomparsa, abita un mostro sacro del teatro e del cinema: Peppino de Filippo. Probabilmente, la scelta di vivere in questa zona è dettata da esigenze lavorative. A poche centinaia di metri, infatti, si trovano gli ex studi della Dear Film, dove venivano girate diverse scene delle pellicole in cui compare Peppino, in particolare quelle in cui affianca il grande Totò.
Casa di Giorgio Bassani
Anche Giorgio Bassani, celebre autore de “Il giardino dei Finzi Contini” sceglie Montesacro come dimora per sé e la propria famiglia. La sua casa è in un palazzina moderna in via Gran Sasso 16. È qui, chiuso nel suo studio al piano attico, isolato da un paio di tappi di cera nelle orecchie, che Bassani si dedica alla stesura di uno dei suoi capolavori. Si tratta di “Cinque storie ferraresi”, volume che gli assicurerà la vittoria al Premio Strega del 1956. Resterà a vivere qui oltre un decennio, fino al 1961.
Scuola don Bosco e Beppe Fenoglio
Il nostro itinerario non tocca soltanto le case di inquilini famosi. L’ultima tappa è in piazza Monte Baldo, dove sorge la scuola elementare Don Bosco. Nelle sue aule, al tempo della Seconda guerra mondiale, hanno dormito giovani soldati venuti a Roma per l’addestramento militare. Tra di loro c’è anche un ragazzo piemontese, originario di Alba, vicino Cuneo. Si chiama Beppe Fenoglio e quando Badoglio proclamerà per radio l’armistizio, l’8 settembre 1943, deciderà di tornare a casa e farsi partigiano nelle sue Langhe. I giorni trascorsi nel quartiere sono schegge di memoria che riemergono in uno dei suoi romanzi di chiara ispirazione autobiografica, “Primavera di bellezza”.