Oggi faremo una passeggiata per le vie di San Lorenzo. Questo è un piccolo viaggio a ritroso nel tempo fino agli inizi del Novecento per respirare l’atmosfera del quartiere popolare alle sue origini, prima delle trasformazioni avvenute nel Dopoguerra.
Palazzo Lamperini, esempio di casa a ballatoio
Il tour per le strade del quartiere si apre in via Tiburtina 180, di fronte al portone di legno di Palazzo Lamperini. In alto, la data di costruzione: 1888. Quest’edificio ci racconta di quando San Lorenzo era un quartiere popolare di povere case per gli operai delle fabbriche. Varcata la soglia e superato l’androne, si raggiunge il cortile su cui affacciano i caratteristici ballatoi, le balconate che collegano tra loro i diversi appartamenti dislocati sullo stesso piano. Ci troviamo all’interno di una tipica casa di ringhiera, una delle poche presenti a Roma. Gli appassionati di cinema riconosceranno l’ambientazione di una delle scene del film I soliti ignoti (1958).
Ciminiera del birrificio Wührer
Ci spostiamo in via degli Apuli dove, tra i palazzi, si vede svettare una vecchia ciminiera ormai spenta. È un frammento di memoria, un’eco che viene dal passato, quando San Lorenzo viveva grazie alle tante fabbriche sparse in zona. Un tempo da quella ciminiera si spargeva nell’aria odore di luppolo fermentato. Qui, infatti, c’era il birrificio Wührer, importante stabilimento produttivo rimasto attivo fino agli anni Sessanta. La storia della fabbrica era cominciata nel 1902, con la nascita della Società anonima birra Roma a cui era subentrata la Società toscana birra Paszkowski e poi la Wührer stessa.
Via Tiburtina 209, casa dello scultore Giuseppe Maria Sartorio
Non solo fabbriche e poveri operai. A San Lorenzo, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, abitano anche tanti artigiani, soprattutto marmisti. Non è un caso, vista la vicinanza con il cimitero del Verano. In via Tiburtina 209, ancora oggi, sorge la casa di un vero artista della scultura funeraria: Giuseppe Maria Sartorio, soprannominato il Michelangelo dei Morti. Al primo piano del villino, costruito nel 1896, c’era la sua bottega e scuola di scultura sempre affollatissima di opere e di allievi.
Via dei Marsi 58, la prima Casa dei bambini
La povertà estrema e il degrado in cui versa San Lorenzo a inizio Novecento spingono un imprenditore filantropo a interessarsi al quartiere. È il 1904 quando Edoardo Talamo fonda l’Istituto romano per i beni stabili e concepisce un piano di riqualificazione. Un progetto che non passa soltanto per il risanamento degli edifici ma si propone anche di dare un’educazione a chi li abita. Per farlo, Talamo coinvolge la giovane dottoressa Maria Montessori. Così, qui in via dei Marsi 58, nasce la prima Casa dei Bambini, dove prenderà forma il suo famoso metodo.
Chiesa di Maria Immacolata e San Giovanni Berchmans
Ogni comunità ha bisogno di un luogo in cui riconoscersi e ritrovarsi. San Lorenzo ha la chiesa di Maria Immacolata e San Giovanni Berchmans, consacrata al culto il 13 marzo del 1909. A occuparsene, fin dalle origini, sono i Padri Giuseppini del Murialdo, giunti nel quartiere popolare e operaio come in terra di missione. A inviarli qui è il papa in persona, Pio IX, che ha avuto modo di vedere con i propri occhi la zona.