Giovedì 15 settembre 2022 ha inaugurato, nella Real Academia de España en Roma, la mostra “Processi 149”, in cui è possibile vedere i lavori finali dei 22 artisti e ricercatori in residenza presso l’Accademia nella stagione 2021/2022. La mostra, aperta al pubblico fino al 27 novembre 2022, nei locali dell’Accademia in Piazza San Pietro in Montorio 3, presenta i 22 progetti dei borsisti di questo anno accademico, creati traendo ispirazione dalla città di Roma e dalla storia del nostro paese e, in alcuni casi, realizzati in collaborazione con enti e associazioni italiane.
In esposizione una ricca proposta culturale, che spazia dalla scultura di David Bestué e di Mireia C. Saladrigues a Paradosso/Romolo di Sergio Arribas, progetto multidisciplinare legato alla moda, a Carles Tarrassó che con il suo progetto Estetica della spezia esplora il ruolo della gastronomia come arte multisensoriale, al libro d’artista di Manuel Blázquez, realizzato con la tecnica dell’incisione, a Isaías Griñolo con un lavoro di videoarte ispirato ai graffiti, al progetto fotografico di Jorge Fuembuena, ispirato e dedicato a Pasolini nel centenario della sua nascita. E ancora: Francisco Javier Muñoz, che indaga la figura di José Manuel Aizpùrua e il suo legame con Roma, Àlex Nogué che propone un lavoro dedicato al binomio cultura/natura ispirato ai dipinti della Villa di Livia, e Elena Lavellés, con il progetto pittorico Ruina montium: una stratrigrafia aurea.
Almudena Ramírez-Pantanella con l’opera teatrale Arringa vuole avvicinarsi al teatro ludico romano, mentre il progetto cinematografico di David Pérez è dedicato al quartiere romano della Garbatella, e quello di Marta Azparren al cinema sperimentale.
Still Life è un fumetto muto di Brais Rodríguez, mentre Leire San Martín Goikoetxea ha lavorato a un progetto di mediazione artistica e Mónica Gutiérrez del collettivo Basurama propone un’indagine sul tema dell’ibridazione applicata nell’arte. Alla musica sono dedicati lo studio time.notime di Manuel Rodríguez Valenzuela che indaga la percezione del tempo nella musica e il lavoro di Daniel Moro, uno studio di musicologia sull’influenza dell’Italia nella musica spagnola d’avanguardia.
Quattro i borsisti provenienti da paesi latinoamericani: Diego Aramburu, drammaturgo boliviano con il progetto teatrale A occhi chiusi, Daniel de la Barra, peruviano, con un lavoro pittorico Questo non è un paesaggio: pittura di viaggio e dialoghi dell’esilio, lo scrittore argentino Manuel Ignazio Moyano, con un saggio letterario su J. Rodolfo Wilcock e dal Messico Luisa Irazù Lòpez Campos con un interessante studio dedicato alla Conservazione del Patrimonio e ai giovani.
Nel 2023 la Real Academia de España en Roma si prepara a festeggiare il suo centocinquantesimo anniversario, con un calendario di attività culturali e artistiche, tra mostre, spettacoli, musica che coinvolgeranno istituzioni pubbliche e private in Italia e in Spagna. Tema prescelto per le celebrazioni sarà ‘150 anni di innovazione e creazione culturale’. “Abbiamo scelto questo slogan- spiega la direttrice María Ángeles Albert de León– perché racconta e sintetizza la mission che da sempre guida e anima l’Accademia, ospitata in un complesso monumentale che ha oltre cinque secoli di storia sulle spalle ma che da sempre è un luogo di incontro, dedicato alla ricerca e alla sperimentazione artistica, all’innovazione, con una grande apertura verso il futuro”. La Real Academia de España en Roma, che in 149 anni di attività ha ospitato a oggi 1.031 borsisti, è una istituzione dipendente dell’Ambasciata di Spagna in Italia, svolge da sempre un ruolo fondamentale e strategico per la politica culturale spagnola all’estero. E’ una piattaforma culturale e un centro di produzione e innovazione artistica che ha come obiettivo primario quello di proiettare e diffondere la cultura creativa a livello internazionale.