Negli anni Cinquanta, Cinecittà è la Hollywood sul Tevere. Gli studios, sorti nel 1937, cominciano a ospitare le grandi produzioni internazionali. Nasce un vero e proprio mito. Ma il grande cinema non si fa soltanto all’interno dei teatri di posa. Roma, in tutta la sua magnificenza, offre decine di set “naturali”. Proprio la zona intorno agli studios si presta negli anni a fare da sfondo a tante celebri pellicole. Ecco, allora, un breve itinerario in 7 tappe sui set di altrettanti film indimenticabili, girati tra i quartieri di Cinecittà e Don Bosco.
Villa dei Sette Bassi (Quo Vadis, 1913)
Nel 1913, Enrico Guazzoni porta sul grande schermo la storia tratta dal romanzo Quo Vadis?. Scena fondamentale è quella del grande incendio che devasta Roma sotto gli occhi dell’imperatore Nerone. Tra il fumo e le fiamme, si riconosce il profilo inconfondibile della facciata della Villa dei Sette Bassi, una perla del territorio, collocata tra la via Tuscolana e via di Capannelle.
Studios di Cinecittà (Ben-Hur, 1959)
Tutti ricordano la celebre scena della corsa delle quadrighe in Ben-Hur, il kolossal del 1959 con Charlton Heston nei panni di Giuda Ben-Hur. Quella sequenza spettacolare venne girata in un luogo che, ben presto, sarebbe divenuto simbolo delle corse ippiche nella Capitale: Tor di Valle. Una delle gigantesche statue utilizzate durante quelle riprese, riadattata, è visibile in via Quinto Publicio, oltre il muro di cinta del complesso cinematografico di Cinecittà, che ospitò gran parte degli altri set.
Piazza di San Giovanni Bosco (La Dolce Vita, 1960)
In una delle scene de La Dolce Vita, il protagonista, Marcello, si imbatte in un vecchio amico, Enrico Steiner, raffinato intellettuale per cui nutre profonda stima. In teoria, la sequenza è ambientata nel quartiere Eur. I palazzi che si intravedono sullo sfondo, però, sono quelli di piazza San Giovanni Bosco, dominata dall’omonima basilica. Fellini la scelse vista la vicinanza agli studios.
Via dei Treviri (Mamma Roma, 1962)
Cantore delle periferie, nei romanzi e su pellicola, Pasolini sceglie spesso location nei quartieri più “marginali”. La sua Mamma Roma, interpretata da una magnifica Anna Magnani, si trasferisce a vivere nel grande palazzo di via dei Treviri 47, al Quadraro.
Via del Quadraro (Il Medico della mutua, 1968)
Nel film Il Medico della mutua, diretto da Luigi Zampa, Alberto Sordi veste i panni di un rampante giovane medico, intenzionato a fare carriera a ogni costo. Per raggiungere uno dei suoi pazienti, egli attraversa la città sotto la pioggia, a bordo di uno scooter, arrivando fino alla zona di via del Quadraro. Qui, in quegli anni, ai margini dell’Acquedotto Felice, sorge una sfilza di baracche cadenti, oggi demolite.
Largo Spartaco (Un borghese piccolo piccolo, 1977)
Alle spalle di largo Spartaco, si erge un lungo edificio dalla caratteristica forma a L. Lo chiamano il “boomerang”. Proprio qui si svolge una delle scene centrali del film Un borghese piccolo piccolo, regia di Mario Monicelli. È il momento in cui Giovanni Vivaldi (interpretato da Alberto Sordi), sequestra l’assassino di suo figlio, dopo averlo stordito con un colpo di cric in testa.
Parco degli Acquedotti (La Grande Bellezza, 2013)
Le arcate del maestoso Acquedotto Claudio, nel cuore del Parco degli Acquedotti, sono protagoniste della stralunata performance teatrale a cui si assiste durante la visione de La Grande bellezza del premio Oscar Paolo Sorrentino. La scena, davvero indimenticabile per quanto surreale, vede l’attrice Anita Kravos, completamente nuda, con un velo bianco in testa, prendere a testate le antiche pietre dell’acquedotto.