La costruzione dei lotti dell’Istituto Case Popolari, la vita quotidiana, le botteghe, i vicini di Tor Marancia, gli artisti, il tempo di guerra con i suoi eroi e le vittime, il mondo del lavoro, le scuole, il cinema. Sono alcuni dei temi raccontati, attraverso preziose foto in bianco e nero, nel libro “Come eravamo. Garbatella 1835-1960″ edito da Typimedia (216 pp., € 19,90).
Un grande racconto corale del quartiere che verrà presentato – con il patrocinio del Municipio Roma VIII – venerdì 24 febbraio alle 18:30 al Millepiani, lo spazio di coworking in via Nicolò Odero 13.
A dialogare con l’autore Antonio Tiso sarà presente l’assessora alle Politiche culturali, dell’intercultura, di genere, memoria del Municipio Roma VIII Maya Vetri, il giornalista Iacopo Smeriglio e l’editore di Typimedia Luigi Carletti.
Un secolo di storie, volti e immagini
Se il 18 febbraio 1920 è il giorno in cui viene posta la prima pietra di un edificio in piazza Benedetto Brin, già nel 1835 si faceva il nome di via Garbatella e di un’omonima osteria. Lo dimostra un antico documento conservato nell’archivio della Basilica di San Paolo fuori le Mura, pubblicato ora in questo libro.
Quando il quartiere nasce viene destinato a ospitare gli operai della zona industriale dell’Ostiense, ed è caratterizzato da villini e palazzine di tre piani al massimo, con ampi spazi verdi interni che erano punto di ritrovo per i residenti. Pagina dopo pagina, prende corpo una storia meravigliosa di oltre un secolo che parte dalle origini e arriva agli anni del boom economico. A scandire questa emozionante narrazione sono sempre le immagini provenienti dai cassetti delle famiglie, delle parrocchie, delle scuole che immortalano la vita e i cambiamenti del quartiere attraverso lo sguardo dei suoi abitanti.